Approfondimenti

Goodbye malinconia

a cura di Antonio Pastore
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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Il dado è tratto. Il piazzamento in campionato pare lasciare poco spazio a speranze di quarto posto. Tutto perduto in due settimane, a quanto pare. Da più parti si legge che la Roma sia intenzionata a dedicarsi anima e corpo all’Europa League.

Beh, il dado sarà pure tratto ma puntare tutto sulla competizione europea mi pare davvero troppo, per un duplice motivo. Primo: il nostro DNA e la nostra storia ci dicono che quando si accantona una competizione va da sé che può andare solo che peggio. Conoscete la teoria della pallina sul piano inclinato? Ecco. Per quanto impercettibile sia l’inclinazione, la pallina andrà giù e sarà impossibile fermarla. Solo che nel caso della Roma a volte questa pendenza è tutt’altro che impercettibile, a volte diventa addirittura verticale; secondo punto: puntare tutto su una competizione a eliminazione diretta sarebbe un rischio anche per una big del calcio europeo, perché una singola azione, un errore individuale o arbitrale, una semplice mancanza di fortuna possono vanificare tutto l’impegno profuso.

Onorare una competizione come l’Europa League non può prescindere dall’ambizione di puntare a vincere tutte le partite di campionato da qui alla fine. Perchè ripetere prestazioni come quelle di Parma o col Napoli producono sconforto e rassegnazione che non accompagnano con serenità la squadra ai confronti del giovedì. Non è un assunto ma spesso accade che le ottime prestazioni ne portino delle altre. Quindi bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare a pedalare nel verso giusto e provare a farlo tutti insieme, senza pensare a ciò che accadrà a fine stagione.

La problematica infortuni pesa eccome, è vero. Ma è nei momenti di difficoltà che deve emergere la capacità dell’allenatore di trovare una soluzione. Fonseca è in grado di farlo. Si veda l’intuizione di Mancini a centrocampo lo scorso anno in un momento di totale emergenza.

Un’ultima menzione riguarda lo sconforto in cui tutti siamo caduti ascoltando i media. Anche chi scrive a volte si è fatto prendere da uno stato di malinconia dilagante. Eppure penso che essere ottimisti potrebbe aiutare a vivere la Roma in modo più leggero e, perché no, anche a togliere un altro alibi a chi scende in campo. Chissà, pensare positivo potrebbe rompere questa maledizione posatasi sui colori giallorossi e magari estirparla definitivamente.


Antonio Pastore






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