• 0 – 1 gol di El Shaarawy

Dopo 80 minuti di gioco
la Roma passa in vantaggio con un nuovo gioiello di El Shaarawy. Sempre lui.
Con l’ingresso in campo di Kluivert la fascia destra della Roma prende vita ed è proprio dai piedi del giovane olandese che parte il cross velenoso al centro dell’area dove c’è Dzeko che, con una torsione, riesce a prolungare il pallone sul secondo palo. Il faraone mette in mostra la sua tecnica e le sue doti di attaccante, con un tiro al volo ad incrociare di piatto sinistro sorprende difensore e portiere, siglando il gol dello 0 a 1.
Ottimo lavoro sulla fascia di Kluivert che è bravo a proporsi, a fare movimento e provare qualche cross in mezzo che può creare occasioni, cosa mancata nella Roma del primo tempo, con un lavoro diverso fatto da Zaniolo sempre sulla destra. Bene anche Edin, più assist-man che goleador, ma ormai siamo abituati.
Ancora una volta El Shaarawy in forma strepitosa che trova un altro splendido gol in un campo difficile.
• 1 – 1 gol di Romero

Al novantesimo minuto però
la Roma perde la concentrazione, come accade troppo spesso nei minuti finali delle partite, e su un calcio d’angolo si fa agguantare dal Genoa, con un colpo di testa di Romero.
Veloso batte il calcio d’angolo dalla destra con un bel cross tagliato in mezzo, proprio nell’area piccola. Incerto Mirante che prima abbozza l’uscita e poi torna sui suoi passi, perdendo così l’opportunità di contrastare Romero che salta su tutti e trova il gol del pareggio.
Malissimo le torri giallorosse. I tre giocatori coinvolti sono Fazio, Schick e Nzonzi. Il primo, seppur quello con meno colpe, sembra il primo a capire di dover seguire Romero ma è in netto ritardo; Schick si fa spostare fisicamente e non regge il confronto, facendosi anticipare ingenuamente; Nzonzi, che poteva essere l’unico a poter intercettare il cross, non salta, non provando nemmeno a ostacolare o confondere Romero. Mirante indeciso e poco sicuro: poteva servire una semplice respinta con i pugni.
Pareggio che fa perdere punti importanti per la Roma nella corsa Champions.
Matteo Bianchetti