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Adesso occorre costruire lo stile Roma

Roma saluta il suo figlio prediletto, ora serviranno uomini forti per destini forti! (di Roberta Lanzolla)
Redazione de Il Legionario
inserita 6 anni fa
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7:00
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E’ stato difficile ieri trattenere le lacrime, per tutti, non solo per chi tifa Roma. Mai come ieri sera è valso il detto “Chi tifa Roma non perde mai”.

Nonostante le cocenti delusioni, le sconfitte, le arrabbiature nei confronti di una squadra e una società che per molti non sono stati quasi mai all’altezza, quella di ieri è stata la più grande dimostrazione d’amore forse di tutti i tempi.

Roma saluta il suo figlio prediletto, un figlio che ha sempre di difeso, a volte sbagliando probabilmente, con le lacrime e con una gratitudine immensa.

La festa post partita, organizzata in maniera perfetta e conclusasi con un colpo di teatro geniale (ci riferiamo ovviamente al passaggio di consegna della fascia di capitano tra Totti e il capitano dei pulcini della Roma), ha fatto capire al mondo intero che cosa significa errare romani e romanisti “Semplicemente un onore” come dice Francesco nel suo discorso appassionato e commosso.

La Roma ora ha il dovere di celebrare Totti in tutte le maniere possibili perché una leggenda vive per sempre, perché la vera vittoria in un calcio che vive solo di soldi e di interessi va a chi resta e prova a vincere con la stessa maglia per sempre. Ecco, Totti ci ha insegnato cosa siano l’amore e la fedeltà, cosa che speriamo molti altri imparino.

Detto questo, adesso si cambia pagina, per davvero… Mai come in questo momento la Roma si appresta a vivere una delle stagioni più difficili della sua storia. In una serata la città perde due pezzi pregiati della sua storia: non solo il Capitano ma anche Luciano Spalletti.

Perchè checché se ne dica, la Roma ieri ha salutato nella maniera peggiore un allenatore che ha fatto record di gol, record di punti, record di vittorie esterne, ha reso Dzeko capocannoniere, ha la media di 2.3 punti a partita ma soprattutto uno dei tecnici più vincenti e preparati della storia del club.

Io fischi assordanti all’annuncio della formazione di ieri sono stati, permetteteci, vergognosi come lo sono stati quelli nei confronti di Pallotta alla consegna della maglia reliquia al Capitano.

Ecco, fin quando Roma continuerà a dividersi su tutto e a non fare quadrato, purtroppo questa squadra non andrà molto lontano.

Spalletti diceva qualche mese fa: “Occorre creare uno stile Roma”. Probabilmente il tecnico toscano ha sempre voluto mettere sullo stesso piano tutti perché nessuno si sentisse schiacciato dalla potenza di Totti. Adesso la Roma senza di lui proverà a diventare finalmente grande. Chissà se ci riuscirà, ci vuole maturità e buon senso, ma soprattutto ci vuole rispetto per chi investe e per chi lavora con serietà anche sbagliando.

A Daniele De Rossi non più capitan futuro spetta ora il compito di prendere le redini di una squadra che mai è riuscita a fare il salto di qualità.

Al prossimo allenatore della Roma servirà tanta tanta pazienza e tanta tanta fortuna perché in un ambiente infuocato, con una stampa a volte troppo faziosa e con una società con evidenti limiti servono uomini forti per destini forti.

Roberta Lanzolla


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