La sconfitta di sabato a Udine ha capovolto ancora una volta l’umore dell’ambiente giallorosso, facendo tornare bruscamente diverse nubi sul cielo di Trigoria: al malcontento dei
tifosi, spazientiti da una stagione che rischia seriamente di diventare anonima, si aggiungono le tante assenze (su tutte quella di
De Rossi, pilastro del centrocampo giallorosso) e una situazione in campionato che diventa sempre più pericolosa.
La gara di domani in
Champions, ancora una volta, sembra presentare per la
Roma un’occasione per rilanciarsi: stavolta però non basta appellarsi alle belle parole, ma a seguire devono esserci i fatti, e dunque una netta inversione di tendenza. Una vittoria domani, oltre che per la qualificazione, sarebbe una grande spinta per l’umore della tifoseria, capace come sempre poi di trascinare la squadra.
Anche il
Real non se la passa molto bene: nonostante l’arrivo di
Solari al posto di Lopetegui, sabato i blancos hanno perso 3-0 in trasferta con l’Eibar, e sono precipitati al quinto posto. Per provare a invertire la tendenza Solari ripropone il 4-3-3, confermando
Courtois tra i pali: davanti a lui
Carvajal a destra,
Ramos insieme a
Varane al centro ed il solito
Marcelo a sinistra. A centrocampo
Dani Ceballos dovrebbe partire titolare insieme a
Modric e
Kroos, con
Isco avanzato nel tridente al fianco di
Bale e
Benzema e pronto a rientrare per formare un 4-4-2.
I precedenti
Sono ben
11 i precedenti tra Roma e Real Madrid in
Champions League, con un bilancio complessivo che sorride nettamente agli spagnoli che hanno collezionato ben 7 vittorie contro le 3 romaniste. L’ultima vittoria giallorossa risale al marzo 2008, con il 2-1 al
Bernabeu che valse la qualificazione: da lì in poi 3 sconfitte consecutive senza riuscire mai neanche a segnare un gol; eppure, la striscia di gare in casa dice 7 vittorie consecutive, con 6 di queste che hanno anche visto la porta inviolata.
Il direttore di gara sarà il francese
Clément Turpin, assistito dai connazionali Danos e Gringore. Due precedenti col fischietto di Oullins (comune vicino Lione), entrambi decisamente benauguranti: se il primo risale al successo esterno col Feyenoord del 2015, il secondo è il 3-0 inflitto lo scorso anno al Barcellona che ci ha portato in semifinale. Un solo incrocio invece col Real, risalente al dicembre 2014 nel comodo 4-0 interno rifilato al Ludogorets.
Francesco Giovannetti