Roma Monza 4-0 - Il Pagellaio Matto
La storia è ancora da scrivere, speriamo di avere abbastanza inchiostro... Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita un mese fa
205
3:00
2017 
La sindrome di sliding doors. Dal fischio finale di ieri sera ne sono affetto, sicuro.
Quei due mesi buttati, permettetemi il termine, “nel cesso”, sono il vero grande rimpianto di questa stagione, iniziata con tante belle aspettative. La folle decisione di rimuovere l’allenatore per sceglierne uno non adatto al gruppo, al complicato ambiente e alla qualità dei singoli in rosa, ci ha mostrato l’incompetenza di chi ha firmato queste scelte. Un errore grave non sapere cosa servisse alla Roma in quello specifico momento e il “NO”, gridato dall’Eur a Colle salario, passando per Tiburtina e tutte le altre uscite del GRA, non era dettato dal caso o un semplice capriccio, ma era un “NO” consapevole di quanto fosse scellerata quella scelta. L’uomo sbagliato nel momento sbagliato e nel posto, soprattutto, sbagliato.
Ora, Ranieri non è il miglior allenatore al mondo, non è infallibile, non è l’oracolo miracoloso. È semplicemente un bravo allenatore, esperto, capace di costruire qualcosa con il materiale umano a disposizione e senza che le sue idee soffochino il talento dei giocatori in rosa il quale, arrivati a questo punto, è ovvio che ci sia e neanche poco. Calciatori (quasi tutti) rigenerati mentalmente. Gente che sembrava incapace di tirare in porta o fare un cross, altri addirittura di giocare in serie A.
È bastato normalizzare una squadra per ottenere un risultato sotto gli occhi di tutti. Nelle ultime dieci partite siamo stati artefici di un trend da scudetto e quindi oggi, ripensando a quei due mesi buttati “nel cesso”, permettetemi di guardare queste maledette sliding doors con grande frustrazione calcistica. Sia chiaro, se Ranieri fosse stato chiamato al posto di De Rossi, non credo che oggi lotteremmo per il campionato, ma sono convinto che saremmo lì, punto a punto con le due maggiori associazioni scandalistiche d’Italia del dopo guerra.
Recuperare terreno sarà comunque difficilissimo e servirà un allineamento astrale perfetto, di quelli che non si sono mai affacciati a queste latitudini (2009-2010 docet).
Comunque la storia è ancora da scrivere, speriamo di avere abbastanza inchiostro...
Mile SVILAR 7 – Giornata da turista, poi al minuto 41, mentre se ne sta seduto in poltrona a guardare una serie tv distopica su Netflix, viene concesso un tiro al veleno. Scatto felino, unghiata sul pallone, porta salva. Questi sono i grandi portieri.
Gianluca MANCINI 6,5 – Oggi gli attaccanti del Monza si marcavano da soli, però lui non commette errori e facilita la giornata di relax di Mile.
Mats HUMMELS 6,5 – Sempre in anticipo sull’avversario, chiunque esso sia. Concede solo quel tiro sul quale Svilar compie la prodezza.
Evan NDICKA 6,5 – Serata poco impegnativa, ma non è da sottovalutare la prova attenta dell’ivoriano, sempre pronto e preciso a chiudere sui palloni lunghi.
Alexis SAELEMAEKERS 7,5 – Prima del gol aveva fatto un paio di errori non da lui (un cross senza senso e uno stop banale sbagliato), poi quella perla e da lì una prestazione importante. Quando lui gioca bene, la Roma gira a meraviglia.
Niccolò PISILLI 6,5 – È vero, si mangia un gol clamoroso, ma è l’unica cosa che gli si può imputare in una gara di alto livello qualitativo e quantitativo.
Bryan CRISTANTE 7,5 – Grande partita che lo ha visto protagonista di una prestazione perfetta sia dal punto di vista dell’impegno, sia della qualità in campo. Se ci si aggiunge assist e gol, il piatto stellato è servito.
ANGELIÑO 7,5 – Un terzino che sale, un terzino che difende, un terzino che crossa, che dribbla e addirittura segna. L’ultimo in grado di dare un contributo di questo tipo sulla sinistra è stato Kolarov e prima di lui Candelà (oltre vent’anni fa) e questo è tutto dire. Sì, è vero, forse dovrei citare anche Spinazzola che in cinque anni di Roma, solo in un paio ha avuto un po' di continuità (l’anno prima dell’infortunio soprattutto).
dal 79' SALAH-EDDINE S.V. – Avevo ancora gli occhi talmente umidicci dalla prestazione dello spagnolo, che non mi sono accorto del suo ingresso in campo.
Matias SOULE' 7 – Si muove tanto e bene. L’azione conclusa con il cross al bacio per Shomurodov è l’essenza del suo calcio.
Tommaso BALDANZI 6,5 – Ah, se avesse segnato quel gol dopo l’incursione solitaria in mezzo a due… giocatore rigenerato comunque.
Eldor SHOMURODOV 7,5 – Che dire, altra grande prova e lontano dalle finestre di mercato. Contento di essere smentito e ancora più contento se iniziasse a fare un gol a partita.
dal 69' PAREDES 6 – Entra a risultato acquisito giusto per prendersi un po’ di gloria.
All. Claudio RANIERI 8 – Prima della partita mi auspicavo una Roma concentrata, consapevole di quanto sarebbe stato importante vincere dopo i risultati delle altre. Tante volte l’abbiamo vista “toppare” certi appuntamenti, contro avversarie che arrivavano già sconfitte e trovavano quel colpo di coda per via di false partenze e superficialità nell’approccio. Ieri è avvenuto l’esatto contrario. La sua Roma è stata capace di far capire subito all’avversario che non ci sarebbe stata trippa per gatti. Corta, aggressiva, affamata. Tutto questo anche con un buon turnover.
Domenica alle 18 ci sarà la prova del fuoco. Il Como, in questo momento, è una delle squadre più complicate da affrontare perché ha corsa, voglia e fiducia. Uscire con tre punti sarebbe un chiaro messaggio a tutte le dirette concorrenti per i posti Uefa, sì, anche per quelli impensabili fino a due mesi fa.
Forza Roma
Ad maiora
Emiliano Petrone