Roma Inter 0-1 - Il Pagellaio Matto
Correva l’anno LDLMMV… di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 12 giorni fa
161
3:00
65 No, è inutile che vi scervellate a capire di che anno si tratta, non lo troverete mai perché quell’anno non è allocato nella storia, bensì è “quest’anno”. E no, quella non una data, ma è l’acronimo di un modo di dire romanesco che ha la particolarità di poter esser servito sia con parole divise, sia con un unico lungo parolone tutto attaccato. Ed è quello, esattamente, ciò che racchiude il nostro attuale stato d’animo.
Perché si può perdere contro l’Inter, ci sta, ma non così. Durante una partita si può sbagliare un passaggio, un intervento, un disimpegno, ci sta, ma non così.
Si può sbagliare una formazione, degli schemi su palle inattive (ho visto cose da brividi ieri sera), ci sta, ma non così.
Ci potete far arrabbiare, lo state facendo ormai da parecchio tempo, ci sta, ma non così.
Perché il tifoso della Roma è stanco, ma non è stanco per le “non vittorie”, è stanco di certi comportamenti, di certi errori che si ripetono all’infinito. A volte la Roma sembra un film di Nolan, non riesci a spiegarti il finale e se qualcuno lo ha capito e te lo spiega, ti resta comunque il dubbio che sia andata davvero così.
Ci sono calciatori in questa squadra che stanno combattendo una battaglia contro demoni interiori e per ora la stanno perdendo alla grande. Altri i demoni ce l’hanno dentro gli scarpini e lì ci puoi fare davvero poco.
Il momento più triste della serata (uno dei tanti) a mio avviso è al minuto 71. Entra Dumfries e qui sarebbe titolare inamovibile, all’Inter fa panchina. Poi ci sarebbe anche da commentare un Dybala in versione Lima a rincorrere gli avversari in giro per il campo. Ho criticato Mourinho perché dava all’argentino troppi incarichi difensivi e questo lo portava a essere meno lucido davanti e rischiare più infortuni. Juric tra poco lo mette a fa il terzino.
Elencare le cose che non vanno bene è impossibile, si fa prima a elencare quelle che invece stanno funzionando e parto dalla prima e l’unica: il bilancio.
Già, perché questi signori hanno messo il bilancio davanti a tutto tralasciando il motore trainante di una società di calcio: il campo e di conseguenza i risultati.
Avevamo iniziato benissimo questo percorso insieme. La vittoria di Conference League aveva il sapore di una partenza verso le stelle. Ma come poi spesso (per non dire sempre) accade qui da noi, dalle stelle alle stalle è un attimo.
Mile SVILAR 7,5 – Vabbè, è un mostro, fine del discorso. Non serve aggiungere altro.
Gianluca MANCINI 6 – Ha un cliente difficile come Lautaro da contenere e ci riesce per tutta la gara. Sul gol non ha colpe in quanto era in fase offensiva per il calcio d’angolo.
Evan N'DICKA 7 – Dopo Svilar è il migliore della Roma. Perde pochissimi duelli contro Thuram e quando accade è furbo a fare fallo.
ANGELINO 6 – L’unico in grado di dare spinta sulla fascia, saltare l’uomo e fare cross decenti viene utilizzato come terzo di difesa… (Dal 79’ HERMOSO 5,5 – Poca roba, per il momento sembra la brutta copia di quello visto a Madrid.)
Zeki CELIK 7 – L’assist per Lautaro è bellissimo. Gli serve un pallone che va solo calciato in porta. Riesce anche a sventare un paio di cross verso la porta dell’Inter colpendo il pallone debole e basso. Attento in fase difensiva, non permette mai alla Roma di salire ed essere pericolosa. Partita di gran livello, l’uomo in più di Inzaghi.
Manu KONE 5,5 – Corre e contrasta ma commette alcuni errori gravi per uno che ha così tanta qualità. (Dal 53’ PISILLI 6 – Determinato e anche se con qualche eccesso di foga, cerca di prendere in mano il centrocampo della Roma per ridare ordine.)
Bryan CRISTANTE 5 – Male, perde anche lui alcuni palloni in modo inconcepibile, lento e compassato. (Dal 78’ LE FEE sv)
Nicola ZALEWSKI sv – Non riesco a giudicare una prestazione soltanto da un errore così. Lui che non aveva neanche fatto così male fino a quel momento. Credo che mentalmente abbia finito da un pezzo il suo tempo a Roma e lo si capisce dalle prestazioni positive in nazionale, dove arriva sgombro dai demoni interiori. (Dal 72’ BALDANZI 6 – Magari gli avrei concesso un tempo intero, vista la pochezza di quelli in campo.)
Paulo DYBALA 6 – Prestazione da terzinaccio anni 80, ma la colpa non è tua di certo...(Dal 78’ SOULE sv – Membro onorario del club del tiro moscio a giro. Il presidente lo trovate qui sotto).
Lorenzo PELLEGRINI 5,5 – Presidente del club tiro moscio a giro. Ormai il collo del piede è inutilizzato, lo si potrebbe vendere al mercatino. Poi però dopo seicento sessantadue tiri a giro magari uno entra, contro una squadra di Europa league, sul 3-0 (per noi o loro fa poca differenza).
Artem DOVBYK 6 – A un certo punto ha preso la chitarra, s’è seduto in terra e ha intonato “Uomini soli” dei Pooh.
ALL. Ivan JURIC 5 – Fossi in lui oggi andrei a mettere un cero a Santo Svilar d’Anversa. Dopo il vantaggio ho rivisto l’impostazione tattica del buon Boemo, tutti avanti e poi chi s’è visto s’è visto. Il pressing della sua Roma è forte ma non corto e questo permette, a squadre di qualità, un’uscita palla al piede che può essere devastante. Male le scelte di campo, peggio le parole nel postpartita.
Mi dispiace ma io la mia l’ho già detta prima di Monza Roma e non credo serva ribadirla.
La delusione non scalfirà mai il nostro amore per questa maglia. Oggi è dura, come dopo ogni sconfitta. La cosa più brutta è guardare avanti e non vedere nulla…
Forza Roma
Ad maiora
Emiliano Petrone