Pour parler tra romanisti
Roma Como 2-1 - Pour parler tra romanisti
Ecco la Roma: dove nessuno se l’aspetta, con il miglior allenatore del mese di febbraio. Di Fabiana Teta
Redazione de Il Legionario
inserita 20 giorni fa
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Tra Monza e Como, 6 punti secchi. E quando ce ricapita? Di solito, in queste situazioni, siamo abituati a tutto il contrario. Da sempre, infatti, quando le altre fanno passi falsi, la Roma si accoda, buttando via occasioni d’oro. Anche stavolta abbiamo pensato che fosse questo il nostro destino e, invece, la settimana si è chiusa in modo molto diverso. La Roma mette in tasca il bottino pieno e continua la sua corsa verso il posto che le spetta. Già, ma qual è sto posto? Pareva esse il fondo della classifica, poco sopra la retrocessione (speravamo noi). Poi, a gran fatica, la metà classifica, oscillando tra colonna destra e sinistra. Mentre adesso, la Roma è lì, a 4 punti da quell’Europa che nel 2026, per molti, non sarebbe stata cosa nostra di sicuro. Eh, certo, dopo tutti sti anni di impegno, c’avremmo rinunciato così facilmente? Ma anche no! Le squadre lì davanti sono tante, quindi nulla è ancora detto, ma adesso siamo lì e abbiamo un nuovo obiettivo.
Chiaro, resta una battaglia, visto che alcuni problemini ancora ce stanno. Se la partita col Monza è stata na passeggiata, quella col Como proprio per niente. Squadra giovane e dinamica, che pressa forte e palleggia nello stretto. Mentre noi ci siamo fatti trovare sfilacciati e piuttosto statici, con a centrocampo enormi praterie. E così, prima dell’intervallo, anche in difesa si sono aperte le acque e il Como è passato avanti. Però dai, non è stato tutto da buttare. Per esempio, Dybala ha fatto ammonire mezzo Como e Celik ha tenuto a galla la difesa (e s’è portato a casa pure un bel bernoccolo), ma serviva lo stesso cambiare qualcosa. Nel secondo tempo, infatti, Ranieri pesca i cambi che svoltano la partita. Dal lancione super preciso di Cristante (recuperato e so contenta), all’ottimo assist di Rensch, che ha coperto bene anche dietro, fino a Dovbyk, che si fa trovare presente sull’unico pallone buono che gli arriva. E poi c’è da citare Saelemaekers, che pure se in calo, sembra diventato il jolly della Roma. Insomma, ottima reazione della squadra, anche se la partita si poteva chiudere prima, pure stavolta. E pure stavolta, l’unico che non si è visto è Pellegrini, a cui “la svolta Ranieri” non sta bastando. Il numero 7 pare non essere in grado di liberarsi dallo status di ameba e più che questione di posizione in campo o di qualità tecniche, sembra una questione mentale. Ma se manca la personalità proprio al capitano, la cosa non può funzionare. E ce dispiace a tutti.
Il fatto è che, adesso, più vediamo giocare la Roma e più ci chiediamo dove staremmo se Ranieri fosse arrivato subito dopo De Rossi. Il rammarico cresce, così come la rabbia verso una società scellerata, che anche quest’anno se salva grazie all’altri. Che poi, si salva? Manco è detto, tocca ancora vedè. Ranieri non po fa i miracoli, anche su uno l’ha già fatto. Mo tocca capire se porteremo a casa qualcos’altro, oltre la salvezza. Con l’Atletico sarà durissima, molto più che col Como di ieri. Ma una cosa è certa: tutto quello che la Roma otterrà, sarà merito di Ranieri e della squadra. Tutto ciò che non sarà conquistato, invece, peserà sulle spalle dei Friedkin come un macigno. Daje Roma!
Fabiana Teta