Porto Roma 1-1 - Il Pagellaio Matto
"That’s Roma "e quindi finisce che dovremo, ancora una volta, guadagnarcela tra le mura amiche, sperando che stavolta that’s infame football non ci faccia l’ennesimo brutto scherzo. Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 5 mesi fa
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Quella sottile linea che separa la Roma dal tafazzismo puro… quell’assurda sensazione, perpetua, che da un momento all’altro un evento qualsiasi possa rompere gli equilibri (e anche altro) per mandarci al tappeto.
Ieri stava per accadere nuovamente ed è solo un miracolo se ciò non è avvenuto.
Riavvolgendo il nastro della partita, infatti, siamo passati dall’urlo strozzato del raddoppio di Cristante, al contropiede immediato e relativa autorete. Come se non bastasse, nel momento in cui dovresti rimettere a posto le idee, con l’allenatore immerso nei calcoli tattici per capire come sistemare le pedine, ecco che l’ingenuità del giorno bussa alla porta, anzi no, non bussa neanche, la sfonda proprio.
Si resta in dieci e si soffre fino alla fine, una partita che potevi archiviare già alle 23 di ieri sera. That’s football direbbe il signor Matic… eh no, That’s Roma.
D’altronde, potevamo vince 0-1 con il primo gol in giallorosso di Celik? Sarebbe stata roba da aggiungere pagine al libro “Cuore” di De Amicis, magari tra Il tamburino sardo e Operai. Qualcosa dal titolo “La notte del piccolo Zeki” oppure “Quella corsa nel (del) granTurco”. Una cosa di questo tipo, insomma. Ma That’s Roma e quindi finisce che dovremo, ancora una volta, guadagnarcela tra le mura amiche, sperando che stavolta that’s infame football non ci faccia l’ennesimo brutto scherzo.
SVILAR 6,5 – Chiamato spesso, come sempre, a fare la prima costruzione dal basso. Molto attento nelle uscite, non subisce tiri in porta tranne quello deviato che vale il pareggio dei portoghesi.
CELIK 6,5 – Qualche distrazione, un paio di stop sbagliati che manco nei giovanissimi, però anche tante buone chiusure e quell’intuizione fuori dal concetto spazio-temporale che lo porta a siglare la prima (e anche bella) rete in giallorosso.
MANCINI 6,5 – Buona partita, senza sbavature. La difesa ha concesso davvero poco agli avversari.
NDICKA 7 – Forse il migliore del match. Le prende tutte, soprattutto nel finale quando l’espulsione ci mette in seria difficoltà e lui viene chiamato a spazzare lo spazzabile…
SAELEMAEKERS 5,5 – E sono tre di fila che va sotto la sufficienza. Mi sembra di vedere quei calciatori avvolti dal vorrei ma non posso. Vorrei diventare un grande giocatore, ma non posso perché sono troppo discontinuo.
Dal 46' EL SHAARAWY 6,5 – Entra benissimo in campo. Subito attivo in entrambe le fasi, dopo il rosso a Cristante diventa un difensore aggiunto, non rinunciando però alle ripartenze.
KONE 5 – La sensazione è che senza Paredes diventi un pesce fuor d’acqua e qui sarebbe da capire se è un suo limite oppure è il sacrificio tattico a condizionarlo. Visto l’arbitraggio, è un miracolo che sia uscito dal campo con un solo cartellino sulle spalle.
Dal 46' PISILLI 5,5 – Io lo capisco, quando entra vorrebbe spaccare il mondo e la giovane età lo mette in condizioni di fare troppo più di quello che invece dovrebbe fare. Questo lo porta a troppi errori e poca lucidità. Se riuscisse a trattenere gli ormoni giallorossi, ogni tanto, potrebbe dare più continuità alle sue prestazioni.
CRISTANTE 4,5 – Già il cognome richiama a sé tutta una serie di parole poco pronunciabili, se poi te ce metti pure te a tiraccele fori…
ANGELINO 7 – Mette dentro una serie di cross taglienti mal sfruttati dagli inserimenti offensivi e non è l’unica cosa buona della partita. È sempre nel vivo del gioco in tutte le zone del campo (di sua competenza ovvio), difende e attacca con qualità.
DYBALA 6,5 – Fino a quando non hanno deciso di azzopparlo era uno dei più attivi. Speriamo solo che sia una botta e basta.
Dal 40' BALDANZI 7 – Il suo ingresso non fa rimpiangere l’uscita di Dybala, anzi. La Roma per assurdo ne guadagna perché gli avversari non lo ingabbiano come l’argentino e lui ha modo e spazi per le sue giocate. Gli manca solo il guizzo del campione con cui cambiare la partita.
PELLEGRINI 5,5 – Solo tanta corsa e qualche chiusura. Capisco che si sacrifichi molto in copertura però poi davanti bisogna avere più lucidità. I “tuttocampisti”, come li chiamo io, se vogliono fare quel mestiere devono rendere di più anche in fase offensiva.
Dal 67' SOULE 5,5 – Entra nel momento peggiore della Roma e non riesce a cambiarne l’assetto. Solo un paio di giocate vanno a buon fine, il resto sono palloni persi e confusione.
DOVBYK 6 – Però devi segnare o comunque incidere di più quando ne hai l’occasione. Quello straccio bagnato mi ha fatto capire che la tua testa è divisa a metà. Una parte ha come obiettivo la distruzione del mondo conosciuto, l’altra è un gatto depresso. Il risultato finale è caricare un tiro con la potenza della corazzata Yamato, ma poi esplodere una miccetta mezza bagnata.
Dal 75' PAREDES 5 – La vacanza non era finita…
All. RANIERI 10 – Ovvio che il voto non è per la prestazione della sua squadra, né tantomeno per la gestione. Il voto è per quello che è successo al triplice fischio e nelle parole post gara.
Mi astengo dai commenti sull’arbitraggio poiché non potrei dire o fare meglio di quanto ha detto e fatto il nostro allenatore.
Mi voglio invece appellare alla dirigenza perché a oggi, 14 febbraio 2025, i segnali di fumo che arrivano non ci convincono. Non pretendiamo di sapere per filo e per segno ciò che accade, ma ci piacerebbe capire il vento da che parte soffierà nei prossimi mesi e soprattutto se cambierà rispetto alla burrasca, il quale ci ha travolti dai primi di settembre. Volete lavorare in silenzio? Ci sta, però un sussurro ogni tanto non sarebbe male e se possibile, niente frasi fatte di circostanza.
Domenica andiamo a Parma, servono tre punti per dare continuità e far capire ad alcune delle altre sopra che siamo ancora vivi.
Forza Roma
Ad maiora
Emiliano Petrone