Le pagelle della stagione 2023/24 - Il Pagellaio Matto
Stagione nuova, vita nuova… di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 5 mesi fa
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5:00
2218 A bocce ferme si ragiona diversamente, non si pensa alla prossima partita ma alla stagione successiva.
Quella appena terminata è stata (come sempre) piena di alti e bassi. Un’oscillazione talmente forte che in alcuni momenti ci ha procurato persino il mal di mare o forse farei meglio a dire il “mal di calcio”.
Ma cosa ci aspettavamo da questa stagione? Di certo un passo in avanti che invece non c’è stato. Il cambio di allenatore in panchina ci ha messo invece a dura prova. Veder uscire di scena uno come Mourinho non è mai facile, soprattutto dopo che ti ha portato a casa un trofeo europeo e una finale scippata in modo vergognoso.
Al suo posto è stato chiamato Daniele De Rossi. Una scelta che all’inizio è sembrata soltanto “furba” per tenere buona la piazza in un momento delicatissimo. Dopo le prime partite abbiamo invece scoperto un allenatore con idee di calcio molto propositive e degne di una riconferma. L’aspetto mentale di Danielino già lo conoscevamo, così come la sua forza dialettica, la capacità di non sbagliare mai un concetto e soprattutto il tempo di una dichiarazione (semplicemente perfetto).
Purtroppo, dopo alcune partite i calciatori hanno tirato fuori la lingua e se anche lui, tolto Svilar, ha puntato sugli stessi uomini sul quale puntava Mourinho (nonostante un’idea di calcio opposta), un motivo ci sarà.
Andiamoli a vedere ora questi “uomini” facendo il punto sull’intera stagione.
RUI PATRICIO: Sicuramente un uomo spogliatoio. Uno in grado di aiutare Svilar con la sua esperienza e metterlo in condizione di non sentire la pressione addosso, bensì giocare con tranquillità. Tra i pali purtroppo credo sia bello che giunto al tramonto. Il primo anno è stato uno degli artefici principali della notte di Tirana, con due, tre interventi clamorosi che ci hanno permesso di mantenere il vantaggio. Se devo analizzare però la parte di campionato giocato, il suo apporto è stato insufficiente.
Voto Finale: 5
SVILAR: Da quando è arrivato ci chiediamo di cosa sia capace questo ragazzo. Per me, che lo avevo studiato su molti video in rete, era un’autentica delusione poiché avevo intravisto in lui doti atletiche e tecniche niente male anche se quello che mi aveva stupito di più era la sua reattività tra i pali. Ci sono voluti due anni e mezzo per vederlo all’opera con continuità e sono contento che tutto quello visto sui video era “vero”. Si sta rilevando il grande acquisto di Tiago Pinto per giunta a parametro zero. Un ragazzo in grado di difendere la porta in modo impeccabile con una tecnica invidiabile e piedi da centrocampista.
Voto Finale: 8
N’DICKA: Dopo un inizio terrificante dove non sembrava neanche adatto alla serie A, l’ivoriano è andato in crescendo partita dopo partita fino a mostrare le sue vere qualità che speriamo siano solo una parte di quelle mostrate. Dico una parte perché Evan è ancora molto giovane e può migliorare moltissimo sotto tutti gli aspetti. È dotato di un’ottima tecnica e sa fare bene la fase d’impostazione iniziale. Un calciatore sul quale punterei a occhi chiusi per il futuro.
Voto Finale: 7
MANCINI: Senza alcun dubbio uno dei migliori della stagione appena conclusa. Ha giocato partite in uno stato fisico precario, non alzando mai bandiera bianca neanche di fronte al dolore. È stato protagonista di gol fondamentali nei quarti di Europa League, per non parlare di quello che ci ha regalato il derby di ritorno con tanto di sbandieramento rattico tale da procurarci un barzottismo durato giorni.
Voto Finale: 7,5
HUJISEN: Con Mourinho ci ha fatto vedere qualità non di poco conto. Sembrava uno di quei talenti predestinati che però avrebbero fatto (e chissà, forse faranno) le fortune altrui. Con l’arrivo di De Rossi le presenze del calciatore sono diminuite drasticamente e anche il livello delle prestazioni. Danielino ha probabilmente capito che non sarebbe stato riscattato e che continuare a valorizzarlo non avrebbe avuto senso.
Voto Finale: 6
LLORENTE: L’esperienza è il suo punto forte. Dotato di un’ottima tecnica, anche lui, come N’Dicka, è in grado di dare il via alla manovra dal basso ed è un altro che non tira mai indietro il piede. Giocatore che a mio avviso, viste le cifre in ballo, andrebbe riscattato.
Voto Finale: 7
SMALLING: Stagione macchiata dal lungo infortunio che l’ha portato lontano dal campo per mesi. Al suo rientro solo un paio di buone prestazioni e niente di più. Con tutta probabilità si accaserà altrove e se da una parte mi dispiace (per la qualità mostrata in questi anni giallorossi), da una parte non mi sembra un calciatore adatto al tipo di calcio che vuole esprimere l’allenatore.
Voto Finale: non giudicabile.
ANGELINO: È arrivato tra lo scetticismo di gran parte della tifoseria. Veniva da alcune esperienze non positive e sembrava il classico calciatore che, arrivato a un certo livello, aveva fatto un salto indietro clamoroso. Ci sono volute un po’ di partite per vederlo in forma ma quando l’ha trovata, ha messo in mostra un profilo non solo interessante ma anche funzionale al gioco di DDR.
Voto Finale: 7
SPINAZZOLA: E qui ci troviamo di fronte al primo e forse più grande dubbio di questa stagione. Parliamoci chiaro, quando Leo sta in forma di corpo e di testa, ce ne sono pochi in Europa del suo livello. Calciatore in grado di mettere in difficoltà chiunque con cambi di passo e direzione. Capacità di alternare i piedi senza problemi, forza fisica straripante e velocità invidiabile. Il problema è solo legato alla sua “salute” spesso precaria e che contamina la continuità durante una stagione. Io lo rinnoverei ma visto l’impiego nei precedenti anni, non mi strapperei i capelli se dovesse andar via per uno più giovane e di belle speranze.
Voto Finale: 6
KRISTENSEN: Nonostante qualche buona prestazione resta, a mio avviso, un calciatore scarso. Tecnicamente poca roba, grande agonismo, forza fisica e anche una buona diagonale ma non adatto al calcio che vuole proporre l’allenatore. Ha sempre messo tanto impegno quando chiamato in causa, bisogna dargliene atto ma i limiti sono evidenti.
Voto Finale: 5,5
CELIK: Stagione altalenante per il turco. Qualche prestazione maiuscola, qualche prova incolore, la follia contro il Milan. Insomma, ce ne ha mostrate parecchie e alla fine il giudizio, sempre a mio avviso, è che potrebbe essere un discreto panchinaro, nulla di più.
Voto Finale: 6
KARSDORP: Grazie, quella è la porta. A non rivederci mai più (speriamo).
Voto Finale: 4
CRISTANTE: Giocatore che alla fine per impegno, continuità, duttilità, risulta uno dei migliori senza alcun dubbio. Continuo a pensare che il meglio potrebbe darlo riportato sulla linea della trequarti poiché ha davvero un forte senso dell’inserimento e fiuto della porta. Nel ruolo attuale, per il gioco di DDR, a mio avviso è troppo lento e macchinoso. Comunque, una stagione positiva per lui.
Voto Finale 7+
PAREDES: Leandro è stato protagonista di due stagioni in una. La prima, insufficiente, con Mourinho dove ha collezionato solo prestazioni incolori coronate anche da molti errori e la seconda, con De Rossi, dove invece ci ha mostrato tutto l’opposto. È ovvio che è uno di quei calciatori che può essere utilizzato solo in una tattica a lui congeniale in quanto non è dotato di una fisicità che ruba l’occhio e quindi non è “bono pe tutte le occasioni”. Se ci ricordiamo, anche il Pec diede il meglio solo con Spalletti (prima all’Udinese e poi alla Roma), non riuscendo a replicare le stesse prestazioni altrove (non sto facendo paragoni tra i due giocatori sia chiaro). Io me lo tengo, purché gli vengano messi vicino calciatori che possano risaltare le sue qualità.
Voto Finale: 6,5
BOVE: Mourinho non se ne privava quasi mai, facendolo giocare costantemente sia da titolare sia come primo ricambio a centrocampo. Con l’arrivo di Daniele abbiamo invece assistito a due partite intere e poi una panchina fissa con poche apparizioni. Di lui non penso che sia un problema tattico, piuttosto credo sia dovuto alla mancanza di esperienza e di conseguenza di capacità ad adattarsi velocemente al nuovo modulo. Dubito che De Rossi si privi di un calciatore così dinamico e come dice sempre lui: “affamato e di gamba”. Edo deve giocare e sono convinto che il prossimo anno, fatta una preparazione come si deve, troverà molto più spazio.
Voto Finale: 6+
AOUAR: Calciatore che abbiamo visto fare cose importanti durante le amichevoli precampionato e all’ultima contro il Milan. Durante la stagione è scomparso gradualmente dai radar dando la sensazione di un giocatore “morto” psicologicamente. Le doti tecniche non gli mancano, ha anche un buon inserimento e visione di gioco ma poi se quando entri in campo non azzardi una giocata, non tenti un dribbling e ti limiti a fare meno del compitino, finisci per risultare imbarazzante. Lui non sembra il profilo richiesto da De Rossi, quindi penso che a fronte di un’offerta “valida” la Roma lo lascerebbe partire senza pensarci due volte.
Voto Finale: 5,5
SANCHES: Bene, bene, bene. Pensavo che sarebbe stato impossibile deludere più di Wijnaldum (che però ebbe un infortunio molto grave a inizio stagione) e invece eccolo lì il fato, a smentirmi clamorosamente. Forse il più grosso flop del decennio (se si mette sulla bilancia aspettativa/valore del giocatore) dopo Zonzi e Pastore. Meno male che almeno questo non lo abbiamo acquistato… Direi che, visti gli ultimi affari col PSG (escluso Paredes), sarebbe il caso di chiuderlo quel canale.
A Renatì com’è stato il soggiorno nella Capitale? Te sei divertito? Te possino… E mi fermo qui va.
Voto Finale: Voto per cosa?
ZALEWSKI: Nicola, se ci sei batti un colpo. Questo solo posso dirti poiché l’anno terminato è stato totalmente una delusione. Chiamato in causa molte volte, addirittura rimesso nel suo ruolo originario dove poter dar sfogo alle sue qualità migliori e invece? Il niente assoluto. Poi va in nazionale e gioca in tutt’altro modo. Perché?
Voto Finale: 5
PELLEGRINI: Per lui il discorso è molto simile a quello di Paredes. Abbiamo visto un Pellegrini con Mourinho e un Pellegrini con De Rossi. Due giocatori completamente diversi se pur, nel finale di stagione, “sfranto” dalle fatiche, sia tornato più simile a quello di inizio campionato. Vediamolo con una preparazione come si vede e in una rosa funzionale. Non credo sia in grado di far fare il salto di qualità alla squadra ma senza dubbio può essere un fattore fondamentale se messo nelle condizioni di rendere al 100%.
Voto Finale: 6,5
BALDANZI: È arrivato a metà stagione, giovane, con tutte le difficoltà nell’ambientarsi in un club molto diverso da quello di provenienza. Spesso chiamato in causa in momenti complicati o in partite di difficile gestione, poteva comunque fare meglio di quanto ci ha mostrato ma i margini di miglioramento sono evidenti.
Voto Finale: Rimandato a settembre…
EL SHAARAWY: Il valore del ragazzo è indiscutibile, su questo siamo tutti d’accordo penso. Personalmente ritengo che tenerlo lontano dalla porta sia un delitto e quindi farlo giocare laterale nel 352, troppo “punitivo” per uno che la porta la vede bene. Purtroppo, anche con Daniele ha dovuto sacrificarsi a incarichi più difensivi che offensivi visto che era uno dei pochi che aveva ancora gamba.
Voto Finale: 7
DYBALA: Giocatore essenziale se messo in condizione di giocare gli ultimi trenta metri e non dover rincorrere gli avversari. Giocatore in grado di cambiare le partite se messo condizione di non doversi sbudellare a fare il playmaker basso perché a centrocampo si fatica a costruire gioco. Giocatore divino, se messo in condizione di dialogare con i compagni anziché trovarsi chiuso sulla linea laterale con tre uomini addosso perché nessuno lo supporta nelle ripartenze.
Voto Finale: 7,5
ABRAHAM: Per colpa di Taylor ha dovuto giocare quella partita maledetta. Per colpa di Taylor ha subito quel tremendo infortunio che lo ha tenuto fuori tutto l’anno. Sta di fatto che comunque davanti porta ha sempre avuto qualche problemino nonostante il primo anno ne avesse buttati dentro parecchi. Gli errori visti nel finale di stagione sono stati clamorosi ma non è semplice tornare anche con la testa da un infortunio del genere. Non tutti insomma recuperano così facilmente. Credo che il suo percorso a Roma sia terminato qui, salvo il mancato arrivo di proposte concrete.
Voto Finale: Non giudicabile.
LUKAKU: Arrivato in pompa magna con l’aereo del Presidente, gli avevamo chiesto di fare gol e di gol ne ha fatti. Con Mourinho era spesso abbandonato a sé stesso e nonostante tutto, la palla la buttava dentro. Con De Rossi era migliorato il gioco ma iniziava a essere stanco lui, vittima di una preparazione atletica carente e di un impiego troppo pesante. Non sarà riscattato. Da una parte mi dispiace ma dall’altra capisco la volontà dell’allenatore di trovare un calciatore più funzionale al suo gioco. Speriamo di “inciampare” su un sostituto adeguato.
Voto Finale 7,5
AZMOUN: Il buon Sardar ci ha messo davvero un grande impegno ogni volta che è stato chiamato in causa. Ha anche aiutato la squadra a risolvere partite spigolose (come dimenticare la rimonta con il Lecce), però per come vedo io il calcio, non è adatto né a quello italiano, né all’idea di gioco di De Rossi. Dispiace per l’uomo ma i soldi del riscatto credo sia meglio investirli in altri calciatori.
Voto Finale: 6
MOURINHO: Messo alla porta a metà gennaio con la Roma nona in classifica, ha pagato, lui per tutti, il prezzo che la Uefa ci ha fatto recapitare nella notte di Budapest per mano di Taylor. Molti pensano che in quella notte maledetta sia nata la frattura insanabile tra lui e una buona parte dei calciatori. Ho sentito troppe volte dire perché la Roma non ha gioco, non è propositiva… Lui è così, quello è il suo modo di giocare. Lui non è un allenatore che costruisce dal nulla e l’errore, a mio avviso, è stato quello di provare a farlo qui da noi. Lui è un gestore di calciatori (forti) ed è uno dei migliori in questo. In questi due anni e mezzo con lui raccogliamo un trofeo e, come detto anche da Danielino, una mentalità incredibile nell’affrontare le partite europee.
Va comunque ringraziato per il lavoro svolto in quanto lo ha fatto da professionista mettendoci la faccia e proteggendo (il motivo non m’interessa) sempre il nome di ROMA.
Voto Finale per i 2 anni e mezzo a Roma: 7, perché vincere qui non è da tutti.
DE ROSSI: Giudicare l’operato di Daniele è molto complicato. Ci ha fatto subito vedere una Roma diversa, più propositiva, con tanti uomini nell’area avversaria. Purtroppo, questi fattori sono durati fino al ritorno di Europa League contro il Milan, poi il nulla. Ma le colpe di questo “nulla” improvviso a chi o a cosa sono da imputare? Preparazione atletica? Troppo utilizzo degli stessi calciatori in gare così ravvicinate? Qualità fisica degli interpreti?
Le parole e i pensieri in questo momento stanno a zero. DDR sarà l’allenatore della Roma per la prossima stagione e la speranza è che faccia così bene da meritarsi conferme per i successivi vent’anni. Utopia? Sicuramente, ma da queste parti sognare non è mai stato un problema.
Voto Finale: 7+
Ad maiora
Emiliano Petrone