Inter Roma 0-1 - Pour parler tra romanisti

Finalmente! Finalmente sò tornata ed è tornata pure la Roma. Una Roma che questa volta ha giocato a trazione anteriore, con coraggio e voglia di vincere, senza sentirsi inferiore solo perché stava a San Siro. Questo è l’atteggiamento giusto, quello che vogliamo vedere anche nelle prossime quattro partite. Perché contro Juve, Lazio e Verona s’è visto poco, se non per niente.

La stanchezza c’è e pure troppa, se consideriamo che ormai giochiamo una volta a settimana. Per me, è più un fattore mentale che fisico. Dopo la gran scalata fatta, la delusione per l’uscita anticipata dall’Europa e l’infortunio di Dybala, ai giocatori si è spenta un po’ la luce, è mancata la motivazione. Ma siamo comunque a fine campionato, nessuna squadra corre più come faceva mesi fa (e noi già eravamo i più lenti allora). Le partite sono condizionate da questo aspetto e, alla fine, vince chi ha più cattiveria e nervi saldi. Ecco spiegata la mossa di Ranieri. Due punte per stare avanti, ma in maniera compatta, con un centrocampo robusto e una difesa molto attenta. Migliore su tutti Soulé, con una partita che dì sontuosa è dì poco! Ormai pare completamente sbloccato. Dopo di lui Koné e Cristante, che nonostante un gol e un assist mangiati, ha pestato le caviglie a tutti.

Sò felice? Na marea. Ma ieri, comunque, non ho urlato solo di gioia. Troppe troppe troppe occasioni sciupate. La partita doveva finire 0-3 e non avremmo rubato nulla. Un gol di scarto non solo c’ha lasciato col patema fino all’ultimo (ormai semo quasi abituati), ma non rende merito alla nostra prestazione, molto più pericolosa di quella dell’Inter (parate importanti di Svilar? Ricordo solo quella di testa). Peccato e, allo stesso tempo, bene così, perché il rischio di un gol fortuito a rovinare la festa stava dietro l’angolo. Due punti recuperati sull’Atalanta e pressione messa alla Lazio. Prossima settimana scontro diretto con la Fiorentina, super importante. Insomma, non c’è tregua. Ma la Roma ha risposto presente, nun se molla niente. Daje così!

Fabiana Teta