Elfsborg – Roma 1-0
Ieri non ha funzionato nulla! Di Emiliano Petrone
Redazione de Il Legionario
inserita 4 mesi fa
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Foto: laroma24.it
Oggi è inutile analizzare i singoli giocatori e dargli dei voti. Quando si esce sconfitti contro una squadra di questo livello, non è pensabile star lì a spiegare cosa non ha funzionato e si fa prima a raccogliere tutto in un più semplice “cosa ha funzionato”. Nulla.
Non ha funzionato il turnover (qui ci torniamo più tardi), non ha funzionato l’idea di calcio (poi quale, un giorno la capiremo), non ha funzionato la voglia, la tattica, l’intensità. Non ha funzionato il risultato (umiliante) e non ha funzionato neanche la frase finale del mister che ha visto addirittura una buona Roma. “Abbiamo mosso bene la palla”, ha detto. Per forza, quelli stavano dietro ad aspettare i polli che dopo un possesso sterile in orizzontale, perdevano la palla. A un certo punto Soulé, dopo aver perso il pallone, si è messo al centro convinto che stavamo facendo il torello del martedì mattina.
Male, malissimo, stramaledettamente male.
Breve passaggio sul turnover. Ho letto in giro che si sta usando come alibi perché non si possono cambiare troppi giocatori tutti insieme. Ma perché quali cambi sono stati fatti? Ve lo dico io, 2.
In campo delle seconde linee (se così vogliamo chiamarle) c’erano solo Shomurodov e Saud, stop. Il resto sono tutti calciatori “titolari” o meglio, presi per essere tali e in una squadra che deve affrontare tre competizioni, devi avere almeno 14-15 titolari. Se non sei in grado di battere l’Elfsborg con un “turnover” del genere, allora lasciamo perdere proprio.
Oggi non m’imbarcherò nell’analizzare le singole prestazioni, come detto poche righe sopra, lo ritengo inutile e farò il giochino della torre.
Chi resta sulla torre e chi butto giù… troppo facile.
Ieri sera si salvano solo Svilar, Baldanzi e Pellegrini. Il primo ha salvato la faccia, il secondo ci ha messo anima e cuore e il terzo è l’unico che è riuscito a impensierire la retroguardia dei Galacticos svedesi, andando vicino al pareggio (la traversa ancora trema). Il resto è stato un totale disastro tecnico, tattico, mentale, fisico e andate avanti voi se volete.
La Roma ti toglie il sonno, questo è certo e ti regala quelle serate in cui resti a fissare il soffitto, cercando di capire se sia accaduto davvero o meno. Ti svegli sperando che la partita debba ancora iniziare perché no, non puoi aver fatto quella prestazione, non è possibile, non così spesso quanto meno.
Alla società dico attenzione. Attenzione perché impostare una campagna acquisti con l’idea di un allenatore, cambiarlo e prendere un integralista può essere molto pericoloso. Di solito, salvo dietro ci sia un progetto (e non è questo il caso, mi pare ovvio), si corre ai ripari affidandosi all’esperienza di un “minestraro”. Uno che valuta il potenziale umano a disposizione e riadatta le proprie idee di gioco per tirare fuori il meglio. Nel frattempo, si ragiona sul prossimo allenatore. Oppure si sceglie un nome importante che non ha bisogno di presentazioni e gli si concede anche un periodo di transizione per sistemare le cose.
Ma la scelta che è stata fatta non rientra in nessuna di queste due casistiche ed è pericolosa. Pericolosa perché Juric non sembra in grado di riadattare la squadra al suo gioco e allo stesso tempo non sembra lui capace di riadattarsi alla squadra.
Speriamo di no ma questa strada rischia di portare al tracollo.
L’errore però non è oggi, l’errore è stato fatto già lo scorso anno quando non si diede aiuto a Mourinho, quando non si garantì un mercato importante per metterlo in condizioni di avere una rosa davvero competitiva. Si è fatta un’altra scelta, azzardata, però poi non puoi stracciarla di nuovo per arrivare a questo. Adesso è solo un addossarsi di colpe. È colpa dell’ex Ceo, è colpa di Ghisolfi, è colpa di Dan, è colpa di Pellegrini (vabbè a lui diamogliela sempre nel dubbio che non fa mai male no?), è colpa di Saud che ieri per altro, nel disastro, è stato uno dei meno peggio.
Domenica c’è il Monza e poi la pausa. La pausa permette di schiarirsi le idee e ripartire. Io un pensierino, se fossi la dirigenza, lo farei.
Buttare al secchio due milioni di euro è sempre meglio che buttarne nove… non so se mi spiego. D’altronde almeno potremmo dire che ha fallito con la squadra da lui voluta anziché dare alibi anche a Juric.
Perché questa non è la squadra adatta a lui… forse la Roma non è adatta proprio a nessuno. Qui è sempre tutto troppo maledettamente complicato.
Forza Roma
Ad maiora
Emiliano Petrone