In & Out

Roma Shakthar 3-0 - In & Out

a cura di Giovanni Acone
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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4:00
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Il Capitano, il Faraone e la Torre di Guardia. Potrebbe ricordare il titolo di un film del grande Sergio Leone, ma si tratta in realtà del capolavoro messo in atto dalla Roma ieri sera. I giallorossi ritornano al bel gioco che li aveva contraddistinti nei mesi scorsi, con una prova di squadra a dir poco perfetta. L’unico neo è l’ennesimo infortunio stagionale, quello di Mkhitaryan, costretto ad uscire a dieci minuti dalla fine del primo tempo per un problema al polpaccio destro.
Da sottolineare il primo gol di El Shaarawy dal suo ritorno in giallorosso e la capacità collettiva di tenere il gioco sempre tra le proprie mani, da grande squadra e con l’atteggiamento giusto. Il ritorno settimana prossima in Ucraina, col pubblico ospite in parte presente e con la consapevolezza che, giocando come nella serata romana, si possa rischiare di meno e prendersi il passaggio del turno con più tranquillità.


IN

Lorenzo Pellegrini

Che sia il più in partita lo si vede dal primo minuto. Il Capitano chiama subito l’arrembaggio alla porta ospite ed i suoi lo seguono, potrebbe sbloccare subito la partita ma non riesce, poco male, passano appena cinque minuti e, al 23’ insacca con l’esterno alla fine di un’ottima azione di Pedro. Nella ripresa, mette palla e porta El Shaarawy, che però si coordina male e non riesce ad impattare bene la sfera.
Inizia ad assumere, partita dopo partita, sempre più la figura da capitano della Roma, di questa Roma che vuole continuare a combattere fino alla fine.

Stephan El Shaarawy
Chiamato dentro al posto di Pedro, il quale convince Fonseca al cambio dopo qualche parolina di troppo, entra con una fame di gol non indifferente. Parte subito con un paio di giocate ed un’occasione da gol che non concretizza, poi si illumina sul lancio di Mayoral, dribbling a mandare a casa i centrali della squadra ucraina e scavetto a superare Trubin. Il faraone torna a governare la fascia sinistra.

Bryan Cristante
Avrei potuto mettere Mancini, ma voglio premiare Cristante. Spesso sotto le critiche, schierato un po’ a sorpresa, non sfigura nel ruolo di centrale, che, sottolineo ancora, non sarebbe il suo. Gioca in maniera tranquilla e contiene quei pochi attacchi dello Shakhtar che arrivano, in impostazione crea spunti interessanti per pungere gli avversari. Altra prestazione convincente ed occhiolino a R. Mancini in vista dell’Europeo.


Giovanni Acone






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