In & Out

Roma Lecce 2-1 - In & Out

Una Roma poco convincente supera con troppe difficoltà il Lecce per 2-1 all’Olimpico. Di Giovanni Acone
Redazione de Il Legionario
inserita un anno fa
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2:00
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I giallorossi spingono forte sull’acceleratore all’inizio, ma poi si perdono in una superficialità irritante, evitando di chiudere l’incontro con le occasioni che gli si palesano. Come al solito ci pensano Dybala e Smalling ad indirizzare bene l’incontro, ma l’infortunio dell’argentino lascia i suoi in apprensione in vista delle prossime settimane di fuoco in campionato ed in Europa. Discreta la prestazione di Belotti che parte titolare, delude ancora Zaniolo che non riesce a sfondare nelle linee nemiche risultando spesso fuori tempo. La squadra è ancora troppo poco precisa e cattiva sotto porta, gli attaccanti continuano a rimanere a secco e di certo non possiamo contare sempre su gol dei centrali.


IN

Chris Smalling

Si aggiunge una partita all’infinita lista di match in cui l’inglese fa la differenza e la fa da padrone in difesa. Risulta irraggiungibile sul cross di Pellegrini, volando su rotte diverse da quelle degli avversari; un caccia da guerra invece dietro, dove intercetta i nemici che entrano nello spazio radar concedendo pochissimi spiragli. Si gioca sicuramente il posto di miglior centrale in Serie A.

Nicola Zalewski
Viene adattato per necessità (ancora) a destra e svolge in maniera buona il suo lavoro: seppur abbia ancora qualche pecca nella fase arretrata, in avanti dà libero sfogo al suo estro mostrando le abilità di chi ha un passato da trequartista. Dai suoi cross nascono pericolose chance per Belotti e Abraham, andando vicino anche alla rete al 53’ venendo però ipnotizzato da Falcone. Se riuscisse a sbloccarsi anche lui sarebbe un’altra freccia nella faretra di Mourinho.


OUT

Nicolò Zaniolo

Gioca metà partita per poi venir sostituito in maniera precauzionale per un colpo alla testa. Non brilla e non sfonda. L’azione che lo lancia contro Falcone si perde in un intervento di Askildsen che può recuperare visto il tempo preso dall’attaccante per preparare il tiro. Prova l’uno contro uno ma viene ripetutamente fermato, non senza qualche pestone di troppo. Rimane per ora un’ombra in un attacco che ha un estremo bisogno di luce.


Giovanni Acone






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