In & Out

Roma Feyenoord 1-0 - In & Out

a cura di Giovanni Acone
Redazione de Il Legionario
inserita un anno fa
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31 anni dopo la finale di Coppa Uefa con l’Inter, 38 anni dopo quella con il Liverpool, 61 dopo quella di Coppa delle fiere con il Birmingham, la Roma VINCE la Conference League battendo il Feyenoord per uno a zero. La zampata di Zaniolo su geniale invenzione di Mancini, spedisce in paradiso i giallorossi. Rui Patricio sbarra i cancelli e respinge i tentativi della squadra di Rotterdam. La Roma soffre, lotta e conquista. La festa inizia e Mourinho conferma di essere lo Special One, in grado di riportare un trofeo nella Capitale, trofeo che mancava da troppo tempo e che la città, i tifosi, la squadra, meritavano tanto.
Primo trofeo dell’era Friedkin, primo per Pellegrini che compie l’impresa che non era riuscita a tanti altri e che lo eleva ad un altro livello.


IN

Nicolò Zaniolo

Mentre Abraham viene preso di mira dai colpi della contraerea di Rotterdam, Zaniolo rompe il muro del suono e anche quello di Bijlow, spaccando in due il match. Tanta rabbia, tanta cattiveria e voglia di prendersi i riflettori che aveva saggiato qualche anno fa con la doppietta al Porto. Esplosivo e inarrestabile.

Rui Patricio
All’inizio di secondo tempo dice no a due pericolosi palloni che gli volano vicino. Prima ringrazia il palo e interviene prodigiosamente sulla ribattuta, poi devia una botta da fuori mandandola sull’incrocio. Ancora una porta imbattuta, ancora una vittoria importantissima per la squadra che passa dalle sue mani.

Chris Smalling
Annullati i migliori marcatori nel campionato nostrano, in Europa porta avanti i colori dell’impero erigendo barriere insuperabili ovunque. Quello di Tirana è l’atto finale di una guardia portata avanti in tutta Europa. Dessers, il capocannoniere esce dalle sue tasche solo per tornare a farsi una doccia a fine partita.

José Mourinho

Bollito, arretrato, vecchio. Lo Special One invece ha lavorato duro coi suoi, ha plasmato la squadra, ridando un’identità che dopo la brutta sconfitta di Manchester sembrava persa. Ha ridato l’entusiasmo ad una tifoseria che per il COVID si era trovata lontana dai suoi beniamini. Ha conquistato la quinta coppa europea e lo ha fatto con la sua Roma, quella che non ha lasciato perdere il Torino per concentrarsi su una sola partita, ma che ha dato tutto in entrambe, per un’intera stagione lunga 55 partite. La Roma torna a casa con la coppa e lui torna da imperatore. Mou or nothing.


Giovanni Acone





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