C'è un dato che dovrebbe impressionare i tifosi della Roma
e non solo: da quando gli americani sono entrati in società, in Europa sono
arrivati risultati decisamente modesti. Per l'esattezza, la Roma a stelle e
strisce ha giocato, fra Europa League e Champions League, 22
partite, ne ha vinte 3 (Roma-Cska Mosca 5-1, Feyenoord-Roma 1-2, Roma-Bayer
Leverkusen 3-2), pareggiate 9 (Roma-Slovan Bratislava 1-1, Manchester City-Roma
1-1, Cska Mosca-Roma 1-1, Roma-Feyenoord 1-1, Fiorentina-Roma 1-1,
Roma-Barcellona 1-1, Bayer Leverkusen-Roma 4-4, Roma-Bate Borisov 0-0, Porto-Roma
1-1) e perse 10 (Slovan Bratislava-Roma 1-0, Roma-Bayern Monaco 1-7,
Bayern Monaco-Roma 2-0, Roma-Manchester City 0-2, Roma-Fiorentina 0-3, Bate
Borisov-Roma 3-2, Barcellona-Roma 6-1, Roma-Real Madrid 0-2, Real Madrid-Roma
2-0, Roma-Porto 0-3). La Roma ha segnato 25 reti (media di 1,13 a partita) e ne
ha subite 46 (media di 2,09 a partita). C'è decisamente qualcosa che non va. Da
quella trasferta in Slovacchia nell'agosto del 2011 alla partita casalinga
contro il Porto di ieri sera sono cambiati giocatori e allenatori,
quindi la colpa non si può dare solo a loro. Evidentemente anche i dirigenti
della società (per esempio Walter Sabatini, da 5 anni direttore sportivo della
Roma) forse hanno qualche responsabilità.
Quest'anno la Champions League è già un capitolo chiuso. È
bene che la Roma non snobbi l'Europa League ma la onori e la giochi seriamente
dando sempre il 100% e provando ad arrivare fino in fondo. Di brutte figure se
ne sono fatte fin troppe e i tifosi non ne possono più.
Giacomo Cangi