Triplice fischio
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Manita al Chievo Verona, la Roma vola con le sue ali

La compagine giallorossa mantiene il secondo posto, si gode la prestazione seppur con qualche sbavatura di troppo e raccoglie gli applausi dei suoi sostenitori (di Gilberto Proietti)
Redazione de Il Legionario
inserita 6 anni fa
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7:00
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Al Bentegodi va in scena l'ultima trasferta della Roma per questa stagione, l'avversario è il Chievo di Maran. Gli scaligeri non hanno più nulla da chiedere al campionato quindi possono giocare con tranquillità e mostrare ai più titolati giallorossi quello che sono in grado di fare. La Roma invece è obbligata a fare punti, tanto meglio se è l'intera posta.

Il leitmotiv della partita sembra già definito, invece, come troppo spesso quest'anno si è visto, la Roma lascia l'iniziativa all'avversario. La squadra scaligera è quella che detta i ritmi della partita con i giallorossi che accettano la sfida. La Roma, nonostante una buona disposizione in campo, riesce a subire un primo contropiede intorno al 15° minuto e, al termine dell'azione, a farsi infilare da Lucas Castro inseritosi in area senza che Rudiger lo contrasti efficacemente. Il contraccolpo psicologico si fa sentire, con i gialloblù che macinano gioco e che vanno vicini al raddoppio dopo 3 minuti; la squadra di Spalletti cerca di riprendere il controllo delle azioni e grazie all'iniziativa del solito Salah e alla regia di Leandro Paredes i giallorossi agguantano il pareggio con un brillante El Shaarawy.

Trovato il pari la Roma cerca di prendere il comando delle operazioni, ma il Chievo non ci sta e sotto l'incitamento del suo pubblico continua a impensierire la retroguardia giallorossa, tanto da riportarsi nuovamente in vantaggio con Inglese che riceve un lungo traversone in area e batte a colpo sicuro con Szczesny che può solo guardare il pallone infilarsi in rete. Erano trascorsi solo 9 minuti dal pareggio di El Shaarawy e di nuovo la squadra di Spalletti si ritrovava a dover inseguire il risultato; il Mister da bordocampo battibeccava con Manolas reo di essersi distratto dell'arrivo del gialloblù in area e al contempo dava indicazioni ai giocatori che secondo lui si erano allungati troppo lasciando ampi spazi agli avversari. Ma di certo il Chievo non aveva fatto i conti con la giornata splendida di Salah, che ha regalato spunti e azioni d'attacco; e dal suo piede arriva il pari del 2-2, imbeccato da un passaggio di Strootman raccolto dall'egiziano che si invola sulla destra, entra in area e con un tiro leggermente deviato da un avversario batte per la seconda volta Sorrentino. Il cronometro segna il minuto 42 e le squadre che non si sono certamente risparmiate decidono di rimandare la contesa al secondo tempo.

La seconda frazione di gioco vede la squadra giallorossa con un approccio psicologico diverso, evidentemente le parole del Mister hanno avuto il loro effetto; la Roma si riporta subito nella metà campo avversaria facendo vedere tutto il potenziale a disposizione e sfiora il vantaggio più volte fino al secondo gol di El Shaarawy che da perfetto centravanti riceve un lancio in area ancora da Kevin Strootman, brucia sul tempo la difesa scaligera e depone la palla alle spalle del portiere. È il 58° e stavolta le forze del Chievo in aggiunta a cambi per infortunio vengono un po’ meno, mentre la Roma è più libera di controllare il gioco; anche la consapevolezza di dover incrementare il vantaggio sprona maggiormente gli uomini di Spalletti e la grande giornata di Salah, che al 77° prende palla alla trequarti, scarta il difensore e segna sul palo di Sorrentino un gol da incorniciare, fanno il resto.

La partita ormai è indirizzata, ma tra i cambi di Nainggolan per El Shaarawy e Perotti per Salah c'è il tempo di vedere anche un gran gol del capocannoniere del campionato Edin Dzeko che corona così una buona prestazione.

Con questo largo vantaggio ancora una distrazione su azione da calcio d'angolo permette al Chievo di bucare per la terza volta la porta giallorossa per merito del solito Inglese (anche se in evidente posizione di fuorigioco, rivisto alla moviola), ma la partita stavolta non ha più nulla da raccontare.

La compagine giallorossa mantiene il secondo posto, si gode la prestazione seppur con qualche sbavatura di troppo e raccoglie gli applausi dei suoi sostenitori arrivati da Roma e non solo, in quel di Verona. Infatti, gli ultimi 15 minuti giocati da Francesco Totti in sostituzione di Dzeko, hanno dato la possibilità a tutto lo stadio di tributare al campione romanista tutto l'affetto e il ringraziamento per quelle emozioni che come ha ben specificato il presidente Campedelli "sono patrimonio di tutti i tifosi di calcio" e non solo di una sola tifoseria.


Gilberto Proietti


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