(di Giacomo Cangi) - Ormai Adem Ljajic è ufficialmente un giocatore del Torino.
Sembra che se ne vada da Roma senza nessun tifoso pronto a salutarlo con
affetto. Anzi, forse i tifosi contenti per l'addio del serbo sono la
maggioranza. Eppure di buoni motivi per tenersi Ljajic ce ne erano.
Nella sua prima stagione in giallorosso, considerata da molti
la peggiore, Ljajic in campionato mise a segno 6 gol e 6 assist in 28 presenze.
Gli unici giocatori a segnare più reti furono Destro, Totti, Florenzi e
Gervinho. Nella stagione 2014/15 Ljajic fece la differenza. Fu il
capocannoniere della Roma in Serie A a pari merito con Francesco Totti. Il
Capitano, però, segnò la metà dei gol su rigore, mentre il serbo realizzò
solo un tiro dal dischetto. In totale, con la Roma Ljajic ha segnato 15 gol e 8
assist distribuiti in 74 presenze. Nella stagione in prestito all'Inter il
classe 1991 ha segnato 4 gol e 3 assist in 28 presenze.
C'è un altro particolare che in molti si scordano. Ljajic è
un giocatore di formazione italiana. Le nuove regole sulle rose prevedono che
ogni squadra debba avere, oltre a 4 calciatori provenienti dal vivaio, anche 4
giocatori proprio di formazione italiana. La Roma di giocatori che provengono
dal vivaio ne ha come minimo 3: Totti, De Rossi, Florenzi e
probabilmente verrà inserito anche un ragazzo della primavera (potrebbe essere Federico
Ricci, escludendo un altro prestito per farsi le ossa). Per quello che
riguarda i giocatori di formazione italiana invece la società giallorossa ha un
grande problema perché per ora ne ha, escludendo il giovane Pettinari che
probabilmente verrà mandato in prestito da qualche parte, solamente 2: Nainggolan
ed El Shaarawy. Non sarebbe stato meglio tenersi Ljajic e privarsi, ad
esempio, del sudamericano Iturbe autore di appena 5 reti nelle sue 56
presenze con la Roma?
Solo il tempo potrà dire chi ha avuto ragione. Ma se Ljajic
dovesse fare bene al Torino in molti dalle parti di Trigoria potrebbero
mangiarsi le mani.