La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: Passione e compassione

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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Passione e compassione


O Sfera che governi
del calcio il paradosso,
ispira versi eterni
al vate giallorosso…




Vincere una gara e contemporaneamente perdere fiducia? È fenomeno rarissimo. Perché, in genere, una vittoria corrobora l’ottimismo e la speranza.
Eppure a me è successo: la vittoria sulla Samp ha - paradossalmente - frenato i miei sogni di rimonta. Per due motivi:
1) i tre punti - almeno in parte - sono figli del caso (e di un Dzeko in forma); ai doriani è stato concesso troppo (in almeno tre occasioni avrebbero potuto portarsi sullo 0-2), e i giallorossi hanno mostrato i consueti deficit “strutturali”…
2) i nostri avversari per la zona Champions (i bergamaschi) sono in forma strepitosa; hanno saputo raddrizzare una situazione difficilissima, dimostrando ancora una volta di essere degni della Final-Eight di Champions League.


*

Roma Sampdoria 2-1

Dalle stalle alle stelle. Dal buio alla luce. Dall’Inferno al Paradiso.
La prima gara dei giallorossi, alla ripartenza, è un vero viaggio dantesco: per fortuna il mister azzecca i cambi, e per fortuna il nostro centravanti si cala nei panni di Beatrice, guidandoci sino all’Empireo della vittoria…
Nonostante i tre punti, per la Roma è un periodo difficile: le bufere societarie, il deficit di bilancio, il conseguente “spettro” di qualche cessione illustre.
Raggiungere la zona Champions è quasi una chimera: ma continuerò a sognare e a tifare. Con passione. E compassione.


Grazie a Dzeko, che fu il migliore in “camp”,
la Roma ha rimontato sulla Samp
(per compassione, qui si tacerà
di Peres e Pastore e Diawarà)…

*

L’anagramma della settimana

Lo scorso 22 giugno se n’è andato Pierino Prati. Vestì la maglia giallorossa dal 1973 al 1977. In quegli anni (ero ragazzo), andavo allo stadio col mio papà: ebbi quindi occasione di vederlo giocare più volte. Rammento, in particolare, un suo gol di “cattiveria e destrezza”: a Verona, campo neutro, si giocava Milan Roma: i nostri andarono subito sotto per una sfortunata autorete; ma, sul finire del primo tempo (e proprio sotto i miei occhi), ecco la zampata di Pierino (risultato finale: 1-1). Il seguente anagramma, ve lo confesso, è figlio di un groppo in gola. E della malinconia.

Dài, su, Pierino Prati:
→ più reti in Paradiso!

*

Sfottonari

I “cuggini”, forti del doppio vantaggio a Bergamo, già sognavano un trionfo altrettanto doppio (la gara, il campionato). La Nemesi frenò la loro hybris (ὕβϱις), rendendo “obbligatori” i seguenti sfottonari:


L’Aquilotto canta fiero
(vince già due reti a zero).
Ma cadrân le borie sue
(perderà tre reti a due).


Franco Costantini





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