O Musa Pedatoria,
o Sfera dei Capricci:
raccontaci una storia,
del grande calcio dicci…
Sassuolo Roma 0-1
Il gol-vittoria, propiziato da Manolas, merita una quartina celebrativa (con allitterazioni in chiusura: tripla ripetizione della sequenza di lettere “g-o-l”).
Conquista palla il Greco, va sul fondo
e crossa teso come vuol la règola…
Risulta il suo fendente assai fecondo:
è un autogol, ché Pegolo s’impégola…
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Roma: la stagione in un’ottava
Terzo posto, settantasette punti,
“più uno” in media inglese (cosa buona).
Quasi in finale Champions siam poi giunti,
dopo l’impresa contro il Barcellona…
E due concetti ancôr sorgon congiunti
dal cuor del Lupo; e l’eco già risuona
dal mar più fondo al più elevato monte:
AMOR e ROMA, magico bifronte.
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Un addio… e un’invettiva
Ha rubato anche nell’ultima partita, come da tradizione.
Sì. È uscito a valanga travolgendo un avversario: c’era il rigore (non dato) e la relativa espulsione (non comminata). Ma tant’è: una carriera di furti non poteva che concludersi con l’ennesimo furto. O, se preferite, con l’ennesima dimostrazione di “sensibilità” da parte dell’ennesimo arbitro compiacente.
Ecco dunque un’invettiva in endecasillabi (N.B.: nella quinta quartina si fa riferimento a due partite: Juventus Roma 3-2, arbitro Rocchi, con tre gol inesistenti regalati ai bianconeri; e Real Juve 1-3, con il celebre episodio del rigore per i blancos, proprio allo scadere…).
Fu bocciato in seconda superiore;
provò da privatista; non riuscì.
Ma al titolo aspirava di “dottore”,
ed un diploma falso lui esibì.
Si iscrisse infatti a Legge. Fu scoperto,
ma non finì in galera tra i ladroni:
di “titoli abusivi” era già esperto;
e patteggiò, pagando sei milioni…
Dopato con Agricola, scampòlla
perché il reato cadde in prescrizione.
Sulla maglia stampò “Boia chi molla”:
pur deferito, non subì sanzione.
Di Calciopoli e malefatte annesse,
si taccia (per pietà e per cortesia).
Ma nel suo vizio, ovvero le scommesse,
coinvolse pure una tabaccheria.
«Sbaglia chi piange e d’arbitri si lagna»,
disse un dì, dopo triplice “saccheggio”.
Ma si smentì più volte. E un giorno, in Spagna,
pianse, inveì, mostrò tutto il suo peggio…
La morale, veridica e profètica,
è questa di sicuro: c’è più ètica
dentro la spazzatura del bidôn…
che in tutta la carriera di un buffôn.
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Lazio Inter 2-3
Nel sogno della Champions v’era un neo,
e proprio quando termina il torneo…
accade ciò che dai laziali témesi.
E quell’«Oh no!» ritrova la sua Nèmesi.
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L’anagramma della settimana
Al mio amico Daniele Serafini, squisito poeta ed ex calciatore (militò nelle giovanili della Spal), avevo promesso una “celebrazione” dell’eventuale salvezza degli estensi. La salvezza è giunta. Ed è “giunta”, in merito, anche una frase anagrammata:
Lottare sino alla fine e salvarsi con pieno merito =
il tifoso, contento, “volerà”: la Spal rimane in serie A!
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Distico sacro
[dal Vangelo secondo Francesco]
Prese il pane, spezzòllo, rese grazie...
e disse: «Nun tifate pe’ la “Lazie”».
Franco Costantini