La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: Le nozze coi fichi secchi?

una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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Al tuo cospetto, o Diva,
il mio desio s’evinca:
che Roma sempre viva,
che Roma lotti e vinca.


Si è conclusa nel migliore dei modi, nonostante la suspense finale, la telenovela Smalling. Certo, è stato un calciomercato risicato, pesantemente condizionato dal bilancio societario in rosso. In assoluto, acquisti e cessioni non mi soddisfano appieno: Milan, Inter, Juve e Napoli hanno fatto meglio (se poi a queste quattro squadre ci aggiungiamo la fortissima Atalanta, ecco che il sesto posto diventa per noi una prospettiva tanto sgradevole quanto realistica).
Il giudizio cambia, però, se si valutano attentamente le condizioni economiche con cui la Roma ha affrontato questo mercato. Per dirla con una frase anagrammata:


Morale del calciomercato estivo Duemilaventi?
→ Mo’ devi valutare i conti modesti: la Roma eccelle!

Il rischio, obiettivamente, era quello di fare “le nozze coi fichi secchi”. Miracolosamente, invece, la Roma è riuscita a fare un mercato razionale e dignitoso.
I quattro nuovi arrivati mi piacciono: due giocatori solidi ed esperti come Pedro e Smalling, un giovane di prospettiva come Kumbulla, una scommessa interessante come Mayoral.
In uscita, la Roma si è liberata di molti giocatori in declino, o mai esplosi, o troppo discontinui (da Zappacosta a Gonalons, da Kalinic a Perotti, da Olsen a Defrel, da Cetin a Schick, da Under a Kluivert…).
L’unico vero rimpianto, per il sottoscritto, è Florenzi. Al PSG sta giocando benissimo, e la nostra cronica carenza di laterali mi fa pensare che, piuttosto che su Karsdorp o Bruno Peres, avremmo potuto puntare ancora su di lui.


*

Udinese Roma 0-1

Sul piano del gioco, i giallorossi hanno fatto un netto passo indietro rispetto alla gara con la Juve. Ma almeno sono arrivati i tre punti.


Mi consolo del gioco così brutto
(e pur del risultato striminzito)
godendo del Mirante para-tutto
e della gran prodezza di “Pedrito”.

Per la seconda partita consecutiva, Dzeko ha giocato da ectoplasma: evanescente fino ad essere irritante.
Ho deciso di dedicargli una quartina satirica (spero la legga, spero si adiri, spero che - se non altro per rabbia - torni ad essere il giocatore grintoso ed efficiente che sa essere).
Per rafforzare la rima (affinché sia non solo fonetica, ma anche grafica) userò “kopeko” al posto di “copeco” (del resto, la parola originale russa - копе́йка - giustifica la mia traslitterazione).


Cinque milioni e mezzo d’euro l’anno:
questo in teoria varrebbe il nostro Dzeko.
Ma adesso che non segna (e ci fa danno)
il suo valore è sceso ad un kopeko.

*

L’anagramma della settimana

Frase anagrammata italo-romanesca (il romanesco - per la verità - si limita alla preposizione “de”!).

Ottobre Duemilaventi: Udinese-Roma
→ Vittoria molto “de misura”. Ed è un bene!


Franco Costantini






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