La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: La dialettica vigore-speranza

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 2 anni fa
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Per conservare il settimo posto occorrerà vincere l'ultima trasferta, contro lo Spezia già salvo. Sulla carta, non sembra un'impresa proibitiva.
In realtà, se ho fatto bene i calcoli, potrebbe bastarci anche il pareggio, sempre che il Sassuolo non batta gli sbiaditi con più di tre gol di scarto. A parità di punti, infatti, conterebbero prima gli scontri diretti (tra Roma e Sassuolo due pareggi); e poi la differenza reti generale (Roma +10, Sassuolo +6). Impattando a La Spezia, la Roma rimarrebbe a +10; vincendo 3-0, il Sassuolo salirebbe a +9.

Insomma, la Conference League è più che abbordabile. Certo, nel suo complesso la stagione resta deludente. Ma la Roma, nel finale, ha trovato il vigore che alimenta la speranza. O, se preferite, ha trovato la speranza che alimenta il vigore (la speranza, ovviamente, ha due nomi: Friedkin e Mou).


Il vigore alimenta la speranza,
o la speranza alimenta il vigore.
Così, nei cuori giallorossi avanza
fede novella con novello amore.

*

Inter Roma 3-1

La Roma mostra tutte le sue pecche (in primis, una fase difensiva troppo spesso incerta), ma anche tutte le sue virtù: contro una squadra nettamente più forte, i giallorossi ci hanno comunque provato.
Contrariamente a certe gare del recente passato, ho visto un minimo di impegno e grinta. E, con un po' di fortuna in più (mi riferisco al clamoroso legno colto da Dzeko sul punteggio di 2-1), la partita si sarebbe persino potuta pareggiare.
A volte, anche una sconfitta può nutrire il circolo virtuoso "vigore-speranza"...


Andiamo sotto, "Miki" la riapre...
Perdiamo; ma da lupi, non da capre!

*

Roma Lazio 2-0

Alla penultima di campionato, la Roma sfata il tabù stagionale (nemmeno una vittoria contro un team dei primi otto). E si riprende il derby con una prestazione convincente, sia sotto il profilo dell'impegno, sia sotto il profilo tecnico-tattico.
Diversamente dalla gara d'andata, Fonseca indovina la strategia giusta: l'atteggiamento in campo è più prudente ed equilibrato, e non lascia spazio alle ripartenze e al gioco verticale degli avversari.
Sul finire del primo tempo, Vigore e Speranza trovano le rispettive "personificazioni": Dzeko (il Vigore) va via di forza in area e la mette al centro; "Miki" (la Speranza) ringrazia per l'assist e trasforma implacabile, nutrendo il sogno dei primi tre punti contro una squadra d'alta classifica. Tutti gli uomini in campo danno il meglio di sé (a parte forse Bruno Peres e il Faraone). E Pedro, nel secondo tempo, riscopre l'estro risolutivo che sembrava perduto. Due a zero. Vittoria netta e meritatissima. Ci voleva!


La coppia Miki-Pedro alfin ci reca
il primo derby vinto da Fonseca
(anche l'ultimo - penso con un ghigno -
perché a vincere il prossimo è "Murigno"!)

*

Sfottonari in "ado"

Per la serie: si dice il peccato ma non il peccatore. Eccovi una pletora di rime in "ado" sul solito "furbetto del campetto". A voi l'onere di decifrare gli (sf)ottonari.

«Sempre bado a dove vado.
Di tuffarmi sono in grado,
e difatti non di rado
simulando cado e cado.
Più veloce di un tornado,
più truccato di quel dado,
sono il furbo del contado:
senza "erre", son un "lado"».

*

Gli anagrammi della settimana

Tre anagrammi, tutti dedicati al derby. Particolarità: i primi due giochi hanno la stessa "frase sorgente".

1.
Roma-Lazio, maggio Duemilaventuno
→ Ué, "Inzago"! Goal d'armeno vi ammutolì?

2.
Roma-Lazio, maggio Duemilaventuno
→ La gran motivazione. Ma Mou? Lui gode!

3.
"Miki" e Pedro in goal...
→ Per i manigoldi è KO!


Franco Costantini




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