La Sfera dei Capricci

La Sfera dei Capricci: Gongolanda

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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7:00
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Al tuo cospetto, o Diva,
il mio desio s’evinca:
che Roma sempre viva,
che Roma lotti e vinca.


La felicità va celebrata. Io lo farò con sei endecasillabi a rima baciata. L’ultimo di questi - perdonatemi - contiene una locuzione peregrina: la “Suprema Rota Gongolanda” vorrebbe essere (dantescamente) “l’Empireo in cui tutti devono per forza essere felici”.
Mi son preso licenza, in particolare, di rendere transitivo il verbo “gongolare”, al fine di trarne il gerundivo. L’unico fine è quello di richiamare giocosamente la vittoria giallorossa nei Paesi Bassi. Anche il Sommo Vate, d’altra parte, rese transitivi alcuni verbi intransitivi: ad esempio “prandere” (pranzare) usato come sinonimo di “nutrire” (cfr. Par, XXV, 24).


«Magica Roma! Daje Lupi!», grido;
e - gongolando - salto esulto e rido;
giacché un assioma semplice lo dice:
«Quando la Roma vince, son felice»
(e la felicità mi par s’espanda
sino a “Suprema Rota Gongolanda”).

*

Ajax Roma 1-2

Già leggenda si tramanda:
la lupesca eroica banda
prima sbanda e poi comanda
nell’Olanda gongolanda…

Vabbè. Le mie coronarie sono ormai consunte, e in 90 minuti sono invecchiate di altri dieci anni. Ma, per emozioni siffatte, vale la pena persino di morire…
È il destino dei romanisti. Si soffre, ci si dispera, si risorge, si gioisce.
Ecco lo sciagurato retropassaggio corto di Diawara, e siamo sotto. Ecco i malnati rinvii di piede di Pau Lopez, e imprechiamo rischiando l’infarto. Ecco l’infausto intervento di Ibanez, e disperiamo smoccolando…

Poi, d’improvviso, tutto cambia.
Pau Lopez, il Paperino sfigato, si trasforma in Paperinik e para tutto. Rigore compreso.
Pellegrini calcia una punizione con effetto beffardo (guardate il tiro al rallentatore: la palla gira vorticosamente al pari delle mie dopo l’1-0 per l’Ajax); e induce il portiere olandese alla papera del secolo.
E infine Ibanez presta il proprio corpo - per due secondi - all’anima di Agostino Di Bartolomei; il tiro non è più un tiro; è una cannonata.

Il gioco - sia chiaro - è stato ancora insoddisfacente (troppi gli errori commessi). Ma i nostri Lupi ci hanno messo l’anima; non si sono mai arresi; hanno lottato insieme come un vero “branco”. Ecco una quartina dedicata a tre “lupi Alfa” della serata:


Pau Lopez, tutto il brutto e tutto il bello
(di piede scarso ma di man feconda);
Lorenzo, ch’al portiere fa tranello;
Ibanez, che a mo’ d’Ago rete sfonda…

*

Gli anagrammi della settimana

1.
Ecco un’onomanzia italo-latina del nostro Ibanez, autore del gol decisivo ad Amsterdam. Concedetemi di usare “verbis”, ablativo plurale di “verbum”, nel significato di «a parole», «con le parole».

Roger Ibanez da Silva
→ Verbis: grazie Olanda!

2.
Il bolide vincente di Ibanez ha ricordato a molti le “sassate” sparate da “Ago”. Il fatto che la prodezza si sia consumata proprio l’8 aprile, esattamente 66 anni dopo la nascita del Capitano del secondo scudetto… conferisce all’evento un sapore magico.
Celebriamo dunque il nostro “Ago” (o “Diba”) con una congrua onomanzia:


Agostino Di Bartolomei
→ Gol! Boato dei romanisti!





Franco Costantini





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