La Sfera dei Capricci

La sfera dei Capricci: Freddo, tiepido, caldo

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita un anno fa
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3:00
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O Musa Pedatoria,
o Sfera dei Capricci:
raccontaci una storia,
e «Daje Roma!» dicci…



Non scrivo qui da due settimane. Volevo fare una puntata post-derby, che parlasse anche della partita di pochi giorni prima (qualificazione ai quarti d’Europa League). Ma il derby mi ha lasciato addosso una solenne arrabbiatura: «Scriverò tra qualche giorno, a freddo, dopo aver smaltito l’ira», mi sono detto.
Ma i giorni passavano, e l’ira non scemava. Ho provato a scrivere due volte; però, appena “mi impennavo” (cioè appena “impugnavo la penna”), “si impennava” anche la mal-sopita rabbia.
Vabbè, ci riprovo ora…


***

Riflessioni a freddo sull’Europa League
(Real Sociedad - Roma 0-0)


Abbiamo meritatamente conquistato i quarti, e lo abbiamo fatto superando una squadra molto forte. La trasferta spagnola ha visto la solita Roma concentrata e capace di soffrire. Sì, gli avversari hanno tenuto il pallino del gioco, e magari possono recriminare sulla traversa colpita. Ma la Roma non è stata a guardare, e a sua volta può recriminare sul gol annullato a Smalling (a me sembrava una rete regolare: ho visto più “petto” che “braccio”; senza contare che Chris aveva subito una trattenuta da dietro, dunque c’era un fallo da rigore PRIMA dell’eventuale fallo di mano).
In ogni caso: il risultato aggregato (2-0) non lascia dubbi sulla legittimità del passaggio di turno.

Ora ci attende il Feyenoord. Sappiamo bene che conquistare la semifinale sarà durissima, perché abbiamo visto gli olandesi giocare alla pari con noi nella finale di Conference. Speriamo che l’esito dei quarti di Europa League… sia lo stesso di quella partita!
Attendendo il doppio confronto col team di Rotterdam, ecco un distico apotropaico:


«Alziamoci!» (ch’è come se augurassi:
«s’abbassino vieppiù i Paesi Bassi!»)

***

Riflessioni “a tiepido” sul derby
(Lazio - Roma 1-0)


Dopo il derby ancor perdura
una grande arrabbiatura.
Cerco dunque d’esser lèpido
commentando il derby “a tiepido”…

Tutto gira attorno alla maledetta espulsione di Ibañez. Il ragazzo, però, è stato già abbastanza crocifisso. E allora io parlerò in suo favore. Secondo me, i due cartellini gialli sono ENTRAMBI esagerati. Il primo mi è sembrato un normalissimo fallo di gioco, senza cattiveria, e senza finalità anti-sportive (non c’era alcuna possibilità di una ripartenza pericolosa).
Il secondo cartellino giallo, poi, è assurdo. Anche Bergomi la pensa come me; in tivvù, Beppe ha dichiarato: «Io vedo l’episodio del cartellino rosso a Ibañez, e dico che (…) è un intervento che fa parte della dinamica di gioco, perché lui dopo il controllo sbagliato fa di tutto per togliersi, mentre Milinkovic lascia lì la gamba».
Insomma, ecco in cosa consiste la mia arrabbiatura: non sono arrabbiato con la Roma, non sono arrabbiato con Ibañez. Diciamo che… sono arrabbiato per qualcos’altro, e contro qualcun altro (e non aggiungo alcunché, perché voglio rimanere a piede libero).


Dopo il derby ancor perdura
una grande arrabbiatura.
Di tacer però delìbero,
giacché voglio restar lìbero…

***

Riflessioni “a caldo” sull’ultima giornata
(Roma Sampdoria 3-0)


Bella gara, piena di tensione… e ad un tempo tranquillizzante (la Roma “c’è”, e pertanto può dire la sua nella lotta per la qualificazione Champions). Ero preoccupato per la duplice assenza Ibañez-Mancini, ma l’inedita difesa ha retto bene (Llorente mi ha ampiamente soddisfatto). Positivi tutti i giallorossi, con Wijnaldum nel ruolo di super-eroe: un palo, il gol di testa, il rigore procurato per la trasformazione di Dybala.
Bellissima anche l’azione del 3-0, con Solbakken in veste di rifinitore per il chirurgico diagonale del nostro Faraone.
Per finire, voglio dedicare una coppia di ottonari a Georginio Wijnaldum, uomo decisivo per questa vittoria:


Pien di classe e raziocino...
è tornato il buon Georginio!

***

Gli anagrammi della settimana

1.
Il derby lo ha visto per tre volte come “sfortunato protagonista”. Parlo del nostro Roger Ibañez, ovviamente. Ecco un anagrammuccio di sostegno… che contiene però un consiglio precauzionale!

Ibañez (Roma): tu vali in pieno!
→ «Bravino, ma… niente più Lazio!»

*

2.
Georginio Wijnaldum, detto Gini, è stato l’assoluto protagonista di Roma-Samp. Tre suoi veloci inserimenti hanno prodotto nell’ordine: un palo; il gol che ha sbloccato la gara; il rigore per il raddoppio “della tranquillità”. Gini, insomma, s’è meritato un anagrammuccio.

Contro i genovesi s’è così esaltato…
→ «Sì, ecco “Gini”: tanto lesto… e vero asso!»


Franco Costantini




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