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La prima vittoria di Rudi Garcia all'Olimpico (con video)

Roma Verona 3-0 a cura di Emanuele Grilli
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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Se c’è una squadra che negli ultimi anni mi ha veramente fatto emozionare per lo spirito di gruppo e la qualità del gioco espressa in campo, quella è stata senza dubbio la prima Roma di Rudi Garcia. Una squadra costruita sulle macerie della stagione precedente totalmente ristrutturata e trasformata, grazie all’arrivo di giocatori formidabili e un allenatore competente, serio e professionale. Quella di cui vi andrò a parlare oggi è la prima partita ufficiale del tecnico francese allo Stadio Olimpico, giocatasi esattamente il 1° settembre 2013 contro il neo promosso Hellas Verona.

Prima di cominciare col racconto della partita però bisogna fare un ulteriore salto temporale, più precisamente all’11 giugno 2013. Dopo la debacle della stagione precedente la Roma è alla ricerca di un allenatore che possa far tornare la squadra ai fasti di un tempo, e dopo un lungo tira e molla con il tecnico rossonero Max Allegri la scelta va sul francese Rudi Garcia, che riuscì a vincere lo scudetto in patria con il Lille dei vari Hazard, Gervinho e Moussa Sow. Una scelta che, complice l’esperienza negativa con Luis Enrique in panchina, suscitò molte polemiche da parte dei tifosi, che non accolsero il suo arrivo nel migliore dei modi. Le cose poi peggiorarono quando l’allenatore si presentò con la famosa frase “chi critica la squadra non è un tifoso della Roma, ma al massimo della Lazio”. Durante il mercato estivo partono giocatori importanti come Marquinhos, Lamela e Osvaldo, sostituiti dai vari Benatia, Strootman, Ljajic, Maicon, De Sanctis e Gervinho: giocatori forti e soprattutto perfetti per lo stile di gioco di mister Garcia.
La prima partita ufficiale si gioca il 25 agosto 2013 in casa del neo promosso Livorno, e dopo un primo tempo equilibrato arrivano nella ripresa i gol di De Rossi e Florenzi, che permettono a Garcia di esordire in serie A con una vittoria bella e convincente. Nel frattempo in campionato arriva la prima vera sorpresa di stagione, col Verona che batte in casa il Milan grazie a una doppietta dell’intramontabile Luca Toni, mostrando a tutti che non sono assolutamente una squadra da sottovalutare.
Torniamo quindi adesso al 1° settembre 2013, quando Roma e Verona si sfidano all’Olimpico per la seconda giornata di campionato. Un Olimpico con solamente 25.000 spettatori per via della squalifica della curva sud dovuta ai cori offensivi contro Balotelli urlati alla fine della stagione precedente.
I padroni di casa scendono in campo con un classico 4-3-3 con De Sanctis in porta, Maicon, Benatia, Castan e Balzaretti in difesa, Pjanic, De Rossi e Strootman a centrocampo e davanti il tridente formato da Florenzi, Totti e Gervinho. Il Verona decide di rispondere con un modulo speculare con Rafael in porta, Romulo, Moras, Maietta e Cacciatore in difesa, Donati, Jorginho e Hallfredsson a centrocampo e davanti i due esterni Jankovic e Martinho a fianco dell’unica punta Luca Toni.



La partita inizia e dopo soli 3 minuti c’è la prima occasione clamorosa per la Roma, con Florenzi che raccoglie un assist strepitoso di De Rossi ma solo davanti al portiere spedisce a lato di un niente. È soltanto l’assaggio di quello che sarà un primo tempo totalmente di stampo giallorosso. Per tutti i primi 45 minuti si gioca solamente in una zona del campo, col Verona che a parte un tiro da fuori di Romulo non riesce a impensierire mai la porta di De Sanctis. La Roma al contrario si fa trovare con una facilità disarmante dalle parti di Rafael, prima con un colpo di testa di Castan e poi con un tiro dalla distanza di Pjanic, una punizione di Totti e un tiro ravvicinato di Strootman, con la porta del brasiliano che sembra a tutti gli effetti stregata. Nella ripresa Garcia decide di togliere uno spento Florenzi per inserire il neo acquisto Adem Ljajic, e la partita in pochi minuti si infiamma ancora di più. Al 56’ infatti, dopo tante occasioni fallite per un soffio, arriva finalmente il gol del vantaggio della Roma, con un cross teso di Maicon deviato da Cacciatore che si insacca imparabilmente alle spalle di Rafael. Un gol fortunoso nelle dinamiche, ma assolutamente meritato se si considera quello che la Roma aveva creato nei precedenti 55 minuti. Non si fa neanche in tempo a rimettere il pallone al centro e riorganizzarle le idee che solamente 3 minuti dopo arriva il gol del raddoppio giallorosso, questa volta con una pennellata stupenda di Miralem Pjanic che disegna un cucchiaio nell’aria e batte ancora una volta un incerto Rafael: 2-0 e partita praticamente in cassaforte. La Roma però non vuole fermarsi qui, i giocatori si trovano a meraviglia e bisogna necessariamente sfruttare l’occasione. Al 66’ minuto quindi, dopo altre occasioni sui piedi di Gervinho e Balzaretti, arriva il gol del definitivo 3-0 di Adem Ljajic, che avanza palla al piede al limite dell’area e scarica un bolide col destro alle spalle di Rafael. Un gol bellissimo che suggella una spettacolare prestazione di tutta la squadra.
Nel finale il Verona ha una timida reazione d’orgoglio, e va vicina al gol in due occasioni con un tiro potente di Hallfredsson sulla traversa e una conclusione ravvicinata di Jorginho, salvata sulla riga dall’appostato Kevin Strootman. È l’ultimo atto prima del fischio finale dell’arbitro, che sancisce la seconda vittoria consecutiva giallorossa in una partita completamente dominata dal primo all’ultimo minuto. Quello sarà soltanto il preludio di una stagione spettacolare sotto tutti i punti di vista, conclusa con un secondo posto, 85 punti e il ritorno in Champions League dopo due anni a dir poco travagliati. E oggi, a 6 anni di distanza da quella stagione, continuo a pensare che sia stata una delle squadre più belle e spettacolari di quest’ultimi 20 anni, che con qualche innesto tecnico in più avrebbe potuto regalarci ancora più soddisfazioni.


Emanuele Grilli




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