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La matematica è solo un’opinione...

La vera "mission impossible" di Petrachi è disfarsi dei "gioielli" di Monchi senza danneggiare il bilancio. Nzonzi costa più di Dzeko, Pastore è il giocatore con il più alto costo per minuto giocato. Di Stefania Amato
Redazione de Il Legionario
inserita 4 anni fa
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15:00
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Avete mai piazzato una scommessa su una corsa di cavalli? Beh per un principiante non è una cosa semplice, bisogna considerare una serie di variabili, dal meteo al tracciato fino alla combinazione fantino-cavallo. E allora se proprio voleste tentare la fortuna non vi resterebbe che affidarvi ai numeri... alle statistiche, come fanno infondo i fantallenatori quando si ritrovano a comporre una nuova rosa dopo essersi resi conto di non conoscere i rendimenti del 90% dei calciatori in lista.

Ma quanto sono utili i "numeri" a chi una squadra la dirige veramente? Bisogna necessariamente fare una distinzione tra valutazioni puramente “contabili” e valutazioni “complessive” di rendimento. Facciamo qualche esempio, ovviamente parlando della Roma.
Partiamo dalla scelta dei giocatori da “sacrificare” per abbassare il passivo del bilancio. Alla ricerca della plusvalenza, la dirigenza della Roma di questi anni a stelle e strisce ha sempre scelto la via più semplice, ossia vendere i giocatori che - grazie al rendimento dell’anno - avevano più richieste. Così è stato per Salah, Alisson, Paredes, Rudiger.... (e mi fermo solo per mancanza di spazio), giocatori arrivati nella Capitale senza destare troppo clamore ma rivelatisi determinanti. Continuando su questa linea, a giugno la soluzione più semplice avrebbe portato alla cessione di Zaniolo che, tuttavia, in termini di "rendimento" è solo quarto. Infatti, analizzando la media/voto della rosa giallorossa nel campionato 2018/2019, dopo la sorpresa Mirante (il cui valore di mercato non è aumentato per ragioni puramente anagrafiche), troviamo guarda caso i nomi dei sacrificati della sessione di mercato in corso, El Shaarawy e Manolas.




​I numeri sui rendimenti parlano quindi di una scelta piuttosto ovvia da parte dell'acquirente: giocatori esperti, dal rendimento oltre la sufficienza anche in un'annata storta ma dal valore di mercato tutt'altro che proibitivo. Dall'altra parte la Roma avrebbe ottenuto con la cessione di Zaniolo una plusvalenza maggiore e meno problemi a sostituirlo in campo rispetto a Manolas. Non è dato sapere se questa scelta sia dipesa semplicemente dalla fretta di chiudere un'operazione contabile al 30 giugno in assenza di una vera trattativa ben avviata per Zaniolo o da una nuova strategia dirigenziale che finalmente rispetti il tanto decantato progetto incentrato sui giovani smentito poi puntualmente in sede di calciomercato. Noi vogliamo illuderci che sia così, ma siamo consapevoli che di fronte a un'offerta monstre saremmo smentiti in men che non si dica.


La vera "mission impossible" di Petrachi è disfarsi dei "gioielli" di Monchi senza danneggiare il bilancio. Nzonzi costa più di Dzeko, Pastore è il giocatore con il più alto costo per minuto giocato


Abbassare i costi, in primis il monte ingaggi, è la seconda strada (dopo quella delle plusvalenze) per ridurre il passivo societario.
Anche in questo caso per dei bravi dirigenti sarebbe un errore limitarsi a guardare la casella "stipendi" e puntare a tagliare i più alti. Abbiamo voluto quindi comparare i costi incrociando la somma di stipendi e ammortamenti con il rendimento espresso in minuti di gioco per capire se, in questo caso, le statistiche sono sufficienti ad indirizzare le scelte.
Escludendo dalla valutazione Coric (per ovvie ragioni) appare evidente che stando ai numeri il primo giocatore da accompagnare all'aeroporto è Javier Pastore, il primo dei "colpi" dello scorso mercato di Monchi. Per ognuno dei 595 minuti giocati la Roma ha speso 21.076 euro.
Il secondo grande "colpo" Steven Nzonzi è il primo della rosa per costo globale (13.110 mln tra stipendio e ammortamento), Con Dzeko, i due giocatori sono gli unici che superano i 10 milioni di costo annuo, per un totale di 38,6 mln di Euro che rappresenta il 26% del costo intero della Rosa. Ma a differenza del bosniaco, la cui cessione all'Inter dovrebbe garantire una seppur minima plusvalenza, le trattative per Pastore e Nzonzi scarseggiano.
Accettando l'incarico in giallorosso Petrachi ha raccolto la sfida più difficile per un direttore sportivo da quando la Roma è diventata americana: dover piazzare sul mercato i "gioielli" lasciati in eredità da Monchi. Nzonzi, Pastore, Defrel, Olsen, Gonalons, Karsdorp, Coric e Schick (su cui Fonseca non si è ancora espresso) sono costati alla Roma 140,5 milioni di euro e cubano, in termini di stipendio moltiplicato per anni restanti di contratto, altri 51 milioni

Per Javier Pastore (che è stato offerto al Milan in cambio di Suso,più conguaglio) le uniche offerte pervenute (e rifiutate dal giocatore) sono made in China.
Steven Nzonzi: rischia di diventare un affare da saldi di fine stagione. Il campione del mondo fortemente voluto dall'ex ds (che lo preferiva a DDR) prima al Siviglia (che lo aveva prelevato dallo Stoke nel 2015 però per soli 8 milioni) e poi alla Roma, è costato ai giallorossi la modica cifra di 32 milioni (bonus compresi) ed ha firmato un contratto quadriennale da 3,5 milioni netti a stagione. Secondo il portale Transfermarkt il valore attuale del francese sarebbe di 23 mln di euro. Dopo aver rifiutato Cina e Turchia ha fatto capire di accettare solo squadre con progetti convincenti e trasferimenti a titolo definitivo. Pur essendo secondo solo a Kolarov in termini di minutaggio in campo nelle 39 partite giocate tra coppa e campionato non ha mai inciso.



Stefania Amato





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