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In&Out Roma-Napoli: è black-out totale

La Roma esce nuovamente sconfitta per la seconda volta in 3 giorni. Il Napoli vince 1-2 grazie alla doppietta di Dries Mertens (di Alessandro Tagliaboschi)
Redazione de Il Legionario
inserita 7 anni fa
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Alla fine di Inter-Roma mi ero prefissato un obiettivo ben preciso: qualunque fosse stato l'andamento delle difficilissime partite di questa settimana, non avrei cambiato assolutamente giudizio sulla buona stagione della Roma. Certo la Coppa Italia è compromessa e la sconfitta in campionato ci riporta a tutti sulla terra per farci capire che anche quest'anno, purtroppo, lo Scudetto è un affare privato per la Juventus. Mentre nel derby era evidente però il calo fisico della squadra, la sconfitta di ieri non è amputabile alla stanchezza. Il match è stato perso a livello tecnico e tattico. Ho la fortuna di aver elogiato Spalletti quando era giusto e quindi posso prendere la briga di "bacchettarlo" di tanto in tanto quando le scelte non mi convincono. Come a Torino contro la Juventus, gli acuti di "fenomenite" del toscano mischiano le carte in tavola, rendono la Roma molto più vulnerabile e facilmente sovrastabile da parte del Napoli. Dobbiamo essere chiari ed onesti: aldilà degli ultimi dieci minuti, la squadra di Maurizio Sarri ha dominato, rischiando di aumentare il passivo più e più volte. E' un mio pallino da inizio anno, chi mi ha sempre letto lo sa bene, secondo me questa squadra non può giocare con la difesa a 4, ne sono prova i risultati e le prestazioni scadenti che si sono viste in questa annata quando è stato scelto questo assetto tattico. Ancor meno si può giocare a 4, se schieri solamente centrali, con due terzini che terzini non sono e che non fanno del palleggio e della qualità la loro arma migliore. Così il Napoli può pressare alto, mettere in difficoltà la prima fase di impostazione giallorossa e non avendo un uomo che fa retrocedere la difesa avversaria con tagli e movimenti in profondità (Salah), la squadra resta contratta e l'unica arma usata dai giallorossi per almeno 80 minuti è stata il lancio lungo verso la sponda di Dzeko o la palla a Nainggolan sperando che il belga tirasse fuori dal cilindro un altra magia. Purtroppo non può essere sempre così. Oltre a questo aggiungo che, probabilmente sarebbe stato meglio impiegare De Rossi in una gara fisica come il Derby e sfruttare la qualità e la classe nel giro palla di Paredes nell'anticipo di ieri, come è successo nel trionfo dell'andata per 1-3 al San Paolo.

Andando a guardare i singoli in campo, il peggiore in campo è stato Federico Fazio. Sembra assurdo dirlo, ma la prova negativa dell'argentino di ieri è decisiva ai fini del risultato. Sbaglia completamente i tempi di uscita in occasione del primo gol di Mertens e sul secondo sembra fin troppo arrendevole lasciando sfilare superficialmente il cross di Insigne. Una giornata da dimenticare può capitare, il periodo di flessione è fisiologico anche per lui che fin qui ha disputato una stagione di urlo, l'importante è recuperare al più presto e tornare a comandare la difesa. Daje Federico!

Centrocampo impalpabile, con Nainggolan e Strootman decisamente sottotono, unici due elementi della squadra insieme a Dzeko a cui attribuire veramente come alibi la stanchezza, visto che sono in campo praticamente in ogni partita e sono i tre calciatori della Roma ad aver giocato di più nell'arco della stagione. El Shaarawy e Perotti sembrano essere i lontani parenti dei calciatori brillanti ed imprevedibili visti nei primi sei mesi giallorossi, anche se l'argentino prova a dare una scossa alla squadra nel secondo tempo quando viene spostato sulla sinistra, lato di campo preferito dal calciatore. Ma anche in questo caso è troppo poco e tardi.

Difficile rintracciare un qualcosa di positivo nella partita di ieri, in cui i giallorossi hanno giocato praticamente solo dieci minuti di partita, con il Napoli che si abbassa e lascia spazio alla iniziativa dei padroni di casa. Sprazzi di calcio che moltiplicano solamente i rimpianti, pensando se magari la gara fosse stata giocata per tutti i 90 minuti così. Si è parlato spesso e continuo a ritenere la maggior parte delle volte in maniera esatta, di uno scatto di maturità della Roma. C'è spazio e tempo e dimostrarlo, già da giovedì quando si andrà a Lione per giocarsi l'ottavo di finale di Europa League, a questo punto vero e proprio crocevia della stagione dei ragazzi di Spalletti. Se sarà vittoria la Roma tornerà a respirare, con tutta probabilità ritroverà fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Nel caso in cui si tornerà dalla Francia con una sconfitta la situazione potrebbe complicarsi e non di poco. L'unica cosa da fare in questo momento è di stringersi attorno alla squadra in questo momento delicatissimo della stagione, probabilmente il più difficile. Sarebbe anche bello, tra le altre cose vedere finalmente una Curva piena, che in passaggi così importanti sarebbe a dir poco fondamentale. A venerdì e Forza Roma!

Alessandro Tagliaboschi

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