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Gli 8 centrocampisti più forti della Roma (DAL 2010 AL 2020) con video

a cura di Emanuele Grilli
Redazione de Il Legionario
inserita 3 anni fa
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Salve a tutti amici lettori e benvenuti in questo mio nuovo articolo, dove vi dirò quali sono stati per me gli 8 centrocampisti più forti della Roma dal 2010 al 2020. Una classifica che ho stilato in base a tre criteri fondamentali: la mia opinione personale, il valore del giocatore complessivo e soprattutto quanto è stato influente per questi colori nel periodo preso in considerazione. Non è quindi un giudizio specifico all’intera carriera dei giocatori, ma solamente a quello che hanno fatto di positivo per noi negli ultimi 10 anni, almeno secondo me. Inoltre se per caso non c’è un giocatore che avreste messo voi, provate a pensare al suo ruolo effettivo in campo, perché potrei averlo semplicemente spostato nella classifica dei migliori esterni. Detto questo le premesse sono finite quindi, buona lettura!

8. SEYDOU KEITA: Senza dubbio uno dei migliori centrocampisti africani degli ultimi vent’anni, con l’unica pecca di essere arrivato a Roma ad un'età ormai non più giovanissima. Nonostante i 34 anni però il maliano si dimostra fin da subito un professionista esemplare, e grazie all’esperienza maturata nei suoi 4 anni al Barcellona riesce a guidare il centrocampo con grinta e caparbietà. Nei suoi due anni a Roma conditi da 59 presenze e 4 gol Keita riesce subito a costruire un bel rapporto coi tifosi, che ne apprezzano la serietà e compostezza di chi sa cosa fare con il pallone tra i piedi. E non è un caso che sia stato soprannominato da Carlo Zampa “il magnifico rettore”, proprio per queste sue caratteristiche sia dentro che fuori dal campo. Encomiabile.

7. LORENZO PELLEGRINI: Cresciuto nelle giovanili giallorosse e tornato in patria dopo un'ottima esperienza al Sassuolo, Pellegrini è considerato tuttora come uno dei maggiori talenti italiani in circolazione. Dotato di un ottimo piede che gli consente spesso di trovare l’assist per i compagni, Pellegrini fa parte di quella cerchia ristretta di giocatori romani che a volte sono amati e a volte sono odiati. Non è un caso infatti che nel suo periodo migliore era considerato l’erede di Totti e De Rossi mentre ora, dopo alcune prestazioni sottotono, è diventato un giocatore più che sacrificabile. Nonostante ciò sono convinto che Lollo sia il presente e il futuro del nostro centrocampo, e con 95 presenze e 9 gol sta dimostrando di trovare la giusta continuità che serve per maturare nel calcio che conta. E se consideriamo che ha ancora 24 anni, forse sarebbe meglio evitare di massacrarlo per ogni minimo errore.

6. KEVIN STROOTMAN: Se non avesse subito quel tremendo infortunio al crociato in quel di Napoli, probabilmente lo avrei inserito nei primi 3 senza neanche pensarci troppo. Arriva alla Roma nel 2013 presentandosi come uno dei maggiori talenti olandesi del momento, e si confermerà subito come perno del centrocampo di Rudi Garcia. Forza fisica, precisione nei passaggi, senso della posizione e carisma, Strootman diventa fin da subito amato dai tifosi giallorossi, che ne apprezzano lo spirito battagliero da vero gladiatore romano. Purtroppo però a marzo 2014 la sua carriera subisce una brusca frenata, e dopo due anni passati in infermeria l’olandese non riuscirà più a ritrovarsi. Nonostante 131 presenze e 13 gol infatti la qualità delle sue prestazioni non sarà mai al livello di un tempo, il che lo rende tuttora uno dei più grandi rimpianti del calcio europeo e soprattutto della squadra giallorossa. Peccato davvero.

5. DAVID PIZARRO: Soprannominato El Peq per la sua bassa statura di 1 metro e 68, Pizarro arriva alla Roma nel 2006 ritrovando il suo mentore Luciano Spalletti. E sarà proprio il tecnico di Certaldo a farlo diventare un grande giocatore, con l’arretramento a mediano davanti la difesa insieme a Capitan Futuro Daniele De Rossi. Il cileno dimostra fin da subito di trovarsi da Dio, grazie a un'ottima gestione palla e una tecnica che gli permetteva spesso e volentieri di osare il dribbling sul proprio avversario. Con la Roma Pizarro resterà per ben 5 stagioni e mezzo, totalizzando 209 presenze e 16 gol e vincendo 2 coppe Italia e una Supercoppa da protagonista. Con l’arrivo in panchina di Luis Enrique, che non apprezzava troppo il suo stile di gioco, il cileno viene ceduto a inizio 2012 al Manchester City, prima di diventare una baluardo della Fiorentina di Vincenzo Montella.



4. SIMONE PERROTTA: Uno dei giocatori più amati dalla tifoseria giallorossa, sottovalutato da molti ma tremendamente utile alla causa sia della Roma che della Nazionale. Se Pizarro nella Roma di Spalletti era il metronomo del centrocampo, Perrotta era il classico trequartista d’inserimento, che sfruttava i palloni di Totti e compagni per insaccare con facilità alle spalle del portiere. Oltre a questo Perrotta era dotato anche di una buona tecnica e corsa a tutto campo, che gli permisero nei suoi 8 anni in giallorosso di giocare come mezzala, trequartista e talvolta anche come terzino. Con la Roma Perrotta colleziona ben 327 presenze e 48 gol, conquistando oltre ai trofei di club anche lo storico Mondiale del 2006 in Germania. Decide di ritirarsi nel 2013 a 35 anni compiuti, confermando in un'intervista che vuole essere ricordato come un ex giocatore giallorosso e non di una squadra qualsiasi. Difficile non adorare un giocatore, o meglio una persona, con queste qualità.

3. MIRALEM PJANIC: Andare alla Juve sfruttando una clausola del tuo contratto, non può certo renderti amato dai tuoi ex tifosi, ma è innegabile che almeno a livello tecnico Pjanic sia stato uno dei migliori centrocampisti giallorossi degli ultimi 20 anni. Nonostante una discontinuità tipica dei giocatori del suo paese, Pjanic era dotato di una tecnica fuori dal comune, che gli permetteva di trovare sia il gol che l’assist da qualsiasi posizione. Dotato inoltre di un eccezionale tiro su punizione, ispirato al fenomenale Juninho Pernambucano, Pjanic riusciva a far esultare i tifosi ancor prima di tentare la conclusione da fermo. Con la Roma il bosniaco resterà per 5 anni totalizzando 185 presenze e 30 gol, prima di andarsene a vincere alla Juventus nonostante Totti lo avesse designato come un suo possibile erede. Ma si sa, le favole a volte non hanno il lieto fine.

2. DANIELE DE ROSSI: E qua spero che le premesse fatte a inizio video siano servite a qualcosa. È innegabile che a livello di carriera complessiva Danielino sia stato una spanna sopra gli altri, ma se consideriamo questi ultimi 10 anni non si può dire che siano stati tutti ad alti livelli. Non posso dimenticare le enormi critiche che gli sono piovute addosso quando giocava sottotono e veniva aspramente criticato da molti tifosi, che lo consideravano strapagato e un peso per la squadra giallorossa. Ciò nonostante resto convinto che Danielino abbia scritto una pagina indelebile della storia giallorossa, in una carriera vissuta quasi interamente con questa maglia condita dalla bellezza di 616 presenze e 63 gol. Non prendete perciò questa mia scelta come un'offesa nei suoi confronti, ma come un giudizio esplicitamente dato al periodo preso in esame, visto che a parer mio il punto più alto della sua carriera è stato dal 2006 al 2012. Ma potete tranquillamente non essere d’accordo.

1. RADJA NAINGGOLAN: Probabilmente la mia scelta può risultare impopolare, ma per me il Ninja è stato il centrocampista più rappresentativo della Roma negli ultimi 10 anni, talmente amato da diventare praticamente un romano acquisito. Arriva alla Roma nel 2014 come prima riserva di Strootman ma diventa ben presto il titolare del centrocampo, con una grinta e caparbietà a dir poco encomiabili. Nei suoi 5 anni in giallorosso non è mai andato al di sotto della sufficienza, giocando annate strepitose tra cui la stagione 2016/17 che reputo la migliore sotto ogni punto di vista. Precisione nei passaggi, potenza di tiro, carisma e determinazione, Nainggolan è stato per anni il punto fermo del centrocampo giallorosso che non è mai riuscito a fare a meno di lui senza mostrare un'enorme differenza. Nonostante la cessione all’Inter si sia rivelata favorevole ai nostri colori, la reputo tuttora una delle più sofferte degli ultimi anni, di un giocatore che probabilmente avrebbe chiuso la carriera a Roma senza troppi problemi.


Emanuele Grilli




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