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E se Spalletti avesse ragione?

Spalletti ha lasciato la conferenza pre Fioretina indispettito con la stampa. (di Roberta Lanzolla)
Redazione de Il Legionario
inserita 7 anni fa
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7:00
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Il ritorno di Spalletti a Roma è stato sin ora scoppiettante soprattutto sul piano comunicativo. La questione "gestione Totti"  è stata trattata ad ogni Conferenza Stampa da quando l’allenatore toscano è tornato. Questa volta però Spalletti ha lasciato la conferenza pre Fioretina indispettito con la stampa.

“Ho sempre la stessa idea su di lui. Purtroppo Francesco viene usato in maniera sbagliata, lo avverte anche lui involontariamente. Io non voglio togliergli niente. Io sono arrivato, gli ho parlato chiaramente e poi si è partiti. La squadra ha cominciato a far bene, lui tornava da un infortunio. Poi ho continuato nella ricerca di altri riferimenti. A voi interessa solo di Totti. Lo usate per spaccare la Roma. Non sento parlar bene di nulla, società o ambiente. Ci sarà una cosa che vi va bene nella Roma? Pallotta s’è dato da fare investendo su cose solide che rimarranno al di là dei giocatori. Vogliamo scriverlo che han fatto bene in qualcosa?
Totti va gestito, certo, ma lui deve aiutarmi a far crescere altri calciatori importanti. Deve diffondere il suo modo di intendere il calcio. Lui ci ha dato un contributo fondamentale lo scorso anno, come quello attuale. Ma l’anno scorso la Champions l’hanno presa anche i suoi compagni. Io posso o devo far vedere che vado in una direzione, ma il fine può essere diverso dalla ricerca che devo far vedere. Francesco è straordinario, ma la Roma non vincerà niente se si è solo Francesco. Lui ha vinto tante cose ma non da solo, da soli non basta. Non va mischiata la passione degli sportivi. Loro è giusto che facciano quello che vogliono, abbiamo il dovere di tirargli da dentro l’entusiasmo di partecipazione con i nostri comportamenti. Devono essere evidenti le nostre ricerche. Ma la Roma deve essere anche altre cose, ne parlavo con lui stamani a colazione, prima di allenarsi, dato che dopo sarebbe andato ai funerali della zia. Io non ho niente contro Francesco, anzi. Ho iniziato da quest’anno, dalla prima intervista, a dire che non sarà la sua ultima stagione. Lo dice il campo se sarà o no, voi mi volete attribuire una responsabilità che non ho. Gli posso anche dire che io continuo a fare l’allenatore della Roma se c’è lui, se lui smette smetto anche io. Io ho il contratto solo per quest’anno e bisogna che smetta se non faccio risultati come tutti in questo mondo qui. Se io non faccio vittorie devo smettere perché devo fare un altro lavoro. Potrei dirvi ‘Io continuo a far l’allenatore della Roma se c’è Totti calciatore’. Lei come mi risponde?”

Queste le parole al veleno del tecnico dopo l’ennesima domanda sulla gestione del capitano. Una cosa è sacrosanta: il compito dell’allenatore è quello di vincere e per vincere serve una squadra ricca di leader. Una Roma che per vincere ogni match deve aspettare l’ingresso del suo capitano 40enne non va da nessuna parte.
Totti è e rimarrà per sempre una leggenda del calcio mondiale, ma affidarsi sempre a lui per risolvere questioni scottanti fa tanto atteggiamento da provinciale.
Così come è triste vedere un pubblico muto all’Olimpico salvo scatenarsi all'ingresso di Francesco.
Roma e la Roma hanno dimostrato di dover crescere, ancora una volta…
E se Spalletti avesse ragione?

Roberta Lanzolla


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