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De Rossi: la Roma non mi rinnova il contratto ma io voglio giocare ancora

Le parole del capitano giallorosso nella conferenza stampa di addio/arrivederci alla Roma e il video integrale
Redazione de Il Legionario
inserita 4 anni fa
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Il primo a parlare è il CEO giallorosso, il dott. Guido Fienga:Vi abbiamo convocati per mettervi al corrente che ieri ci siamo incontrati con Daniele per comunicargli la decisione della società di non rinnovargli il contratto dall’anno prossimo. Abbiamo parlato a lungo, spero che Daniele voglia prendere in considerazione l’idea di starmi accanto, quando lo vorrà. Daniele ha espresso altre idee, lascio a lui la scelta e le rispettiamo come lui rispetta le nostre."

Domande a De Rossi

Cambieresti qualcosa nella tua carriera alla Roma?
Episodi quotidiani come ad esempio comportamenti che hanno portato a cartellini rossi, ma non la continuità della scelta. Avrei voluto qualche coppa in più.

I tifosi ti sono sempre stati fedeli, dicono che non cambierebbero De Rossi per una vittoria. Cosa ne pensi?

Hanno dimostrato di tenere veramente a me. Anche io non li ho traditi per vincere di più. Ci siamo scelti a vicenda. L'amore continuerà, magari mi troveranno con il panino e la birra in qualche settore a tifare la Roma.

Sul tuo futuro da calciatore?
Mi è stato comunicato ieri, quindi non c'è stato il tempo. Ho sempre parlato poco. Ringrazio l'amministratore delegato per l'offerta. Ho sperato in un altro paio di anni qui come calciatore. Ho sperato fino al pareggio di Genova che la Roma si qualificasse in Champions. Non ho una destinazione. Io sono un calciatore e voglio continuare a giocare, non so dove.

Non sarebbe stato meglio se lo avessi deciso tu quando smettere?
C'è una società che sta lì apposta per decidere chi gioca o no. Mi è dispiaciuta la modalità, abbiamo parlato poco e le distanze creano incomprensioni, voglio una società migliore sotto questo punto di vista

Cosa vuoi consigliare ai tifosi? Ti senti di lanciare un’ancora?
Io sono completamente innamorato della Roma. Quello che posso consigliare ai tifosi è di stare vicino ai giocatori.





Ipotesi di fare l'allenatore. Il romanismo è indispensabile?
Penso che potrebbe piacermi fare l'allenatore. Il dirigente non mi piace particolarmente. La sensazione è che, guardando chi mi ha preceduto ma senza polemica, è che non si può mettere troppa mano, spero che Totti prenda più potere il prima possibile. Mi piacerebbe fare l'allenatore ma prima devo imparare tanto.
Il romanismo è qualcosa che ha contato molto per noi, è in mani salde con Lorenzo e Alessandro. Ma anche Cristante, per dire un nome, che non è romano, va bene, ne voglio altri 100 che danno l'anima in campo. La Roma ha bisogno di professionisti e se sono pure romanisti abbiamo fatto bingo. Bisognerebbe creare una squadra più forte, lo stato del nostro mercato è questo e spero che la società sia orientata verso questo cambiamento.


Per Fienga: com'è maturata questa decisione?
La società ha subito scossoni nei quadri dirigenziali, ciò che è successo è dovuto anche a questo. Ci sono errori commessi che devono essere sistemati. Daniele è dirigente già da un pezzo e non se ne è reso conto. Daniele è in grado di aiutarmi e anche di sostituirmi. Rispettiamo la scelta che lui vuole continuare a giocare e lui ha la maturità di fare le sue scelte. Quando Daniele deciderà di cambiare ruolo e aiutare in un altro modo l'azienda che conosce molto bene sarà sempre il benvenuto.

Per De Rossi
Questo addio te lo immaginavi così?
Questa è casa mia è sarebbe stato difficile in ogni caso. Un pò di distacco con la società c'è è normale, io voglio giocare, loro non vogliono, ma non c'è rancore. Devo accettarlo sennò mi faccio male da solo. Sono sereno, in qualunque lavoro il datore di lavoro può decidere che uno non va più bene. Non è un problema di soldi.

Per Fienga
Con la Champions sicura Daniele sarebbe rimasto?
Non c'è distacco con Daniele, abbiamo solo idee diverse su quello che può essere l'aiuto che può dare. Nessuno vuole mandare via Daniele dal nostro club.

Sono andati via parecchi componenti e presumo parecchi se ne andranno, c'è un fuggi fuggi.
Si, questo è un rimpianto, anche con la passata gestione, ho avuto l'impressione che la squadra crescesse e poi all’improvviso si facesse un passo indietro. Molti giocatori dopo che sono andati via mi chiamano e mi dicono che si sta bene a Roma e vorrebbero tornare, altri vincono e quindi stanno bene. Adesso non è vero che alla Roma ci sono macerie, la base è buona. Ci sono tanti giovani dai quali ripartire.

Cosa succederà dopo il 26 maggio?
Sapevo che avevo il contratto in scadenza. Monchi mi aveva rassicurato un paio di volte, ma poi nessuno mi ha più detto niente e qualcosa quindi me lo aspettavo. Il 27 vado in vacanza senza pensare al calcio. Poi penserò senza dubbio a qualcosa di nuovo. Cosa sarà non so devo parlare con tanta gente prima.

Una partita che vorresti cambiare?
Vorrei cambiare Liverpool Roma, ma devo ringraziare Dio per la carriera che ho fatto. Sono un ragazzo fortunato. Voglio ringraziare compagni e avversari. L’astio mi ha fatto sentire vivo. Il calcio è anche ignoranza, è stato bello avere dei nemici che si sono identificati in me.


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