Calcio e onomanzia

CALCIO E ONOMANZIA, vecchie glorie: Ancelotti, Turone e Cerezo

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 7 anni fa
2068
10:00
196178178

Se anagramma il vostro nome,

l’onomante spiega come

proprio il nome che v’è dato

influì sul vostro Fato…

 

Calcio e Onomanzia, vecchie glorie: Ancelotti, Turone, Cerezo

Ancelotti fu un protagonista dello scudetto del 1983. Turone invece lo mancò per un soffio (giocò con la Roma fino alla stagione precedente). Cerezo giunse subito dopo il tricolore, e contribuì a portare la Roma fino alla finale (sfortunata) di Coppa dei Campioni…


 

1. Ancelotti vestì la maglia giallorossa dal 1979 al 1987 (171 presenze, 12 gol). Ha un palmares ricchissimo, sia come giocatore sia come allenatore. Basti considerare che - in totale - ha vinto 5 Coppe dei Campioni e 4 titoli mondiali per club. L’onomanzia conferma che è un vincente:

Carlo Ancelotti = «reco tìtol a clan!»

 

2. Turone giocò con la Roma tre anni, dal 1979 al 1982 (74 presenze, 2 gol); e con i giallorossi vinse due Coppe Italia. Avrebbe vinto anche lo scudetto del 1981, se non fosse stato annullato (per fuorigioco inesistente) un suo gol a Torino contro la Juve.

L’onomanzia poteva quasi prevedere “l’esplosione” delle polemiche a seguito di quel gol ingiustamente annullato:

Maurizio Turone = tu, Roma: “eruzioni”!

 

3. Toninho Cerezo è stato a Roma solo 3 anni (dal 1983 al 1986, con 70 presenze e 13 gol). Ma nessun tifoso si scorderà mai di lui. Nell’ottobre del 2016, Cerezo è stato inserito nella Hall of Fame giallorossa.

In un’intervista rilasciata per l’occasione, Sebino Nela ha raccontato alcune simpatiche follie del brasiliano. Tra le altre cose, Sebino ha detto: «Vi dico cosa mangiò al primo ritiro: lasagne al forno, bistecca alla Bismarck, un bicchiere di latte e uno di coca-cola. Dicemmo che non era possibile che giocasse a calcio, ma “gli rimbalzava” tutto. Un apparato digerente tipo anaconda, distruggeva subito tutto, non gli dava fastidio nulla…». E poi: «Giocava senza parastinchi, non sopportava nulla addosso, giocava anche scalzo». Onomanticamente prevedibile:

Antonio Carlos “Toninho” Cerezo = onorato eroe, … non “calzò” stinchi!

Franco Costantini


Copyright 2016 © By Il Legionario di Elena Sorrentino - Tutti i diritti sono riservati - Vietata la riproduzione non autorizzata