Calcio e onomanzia

CALCIO E ONOMANZIA: Assunção, Montella, Delvecchio, Batistuta e…

Una rubrica di Franco Costantini
Redazione de Il Legionario
inserita 7 anni fa
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10:00
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Ogni nome ha in sé un programma,

un programma del Destino:

ce lo svela l’anagramma,

che divèrteci persino!

 

C&O “glorie”: Assunção, Montella, Delvecchio, Batistuta e…

 

Un passo indietro nel tempo. A rievocare altri protagonisti dello scudetto del 2001…

 

1. Marcos Assunção restò a Roma solo tre anni (1999-2002), ma fu amatissimo dai tifosi: collezionò 55 presenze e 9 gol. Un suo anagramma - che utilizza una “metonimia” - sembra spronare la Roma alla conquista della Scudetto. La metonimia è la figura retorica per cui, tra l’altro, si può indicare il contenuto attraverso il contenente; es: «si bevve un bicchierino». Nell’anagramma, “cassa” rappresenta i valori (o tesori) che essa può contenere (e lo Scudetto si può ben considerare un tesoro prezioso!).

Marcos Assuncao = su, Roma! Con “cassa”!

 

2. Vincenzo Montella è davvero difficile da anagrammare. Ma già il nome, di origine latina, significa “vittorioso” (qualcosa, dunque, doveva pur vincere!). Per “forzare” un anagramma userò una voce onomatopeica (zot!), spesso usata nei fumetti per rappresentare il fulmine (e Vincenzo, in effetti, in area di rigore era un vero fulmine!).

Vincenzo Montella = zot! nel nôm la vince!

 

3. Delvecchio è, dopo Totti, il giallorosso che ha fatto più gol alla Lazio. Era nel suo destino “superare” (“VALICARE”) i rivali di sempre (che, ricordiamolo, nella stagione 2000-2001 avevano lo scudetto cucito sulle maglie). In quella stagione, tra l’altro, Marco segnò ai cugini un gol e mezzo (il “mezzo” è la famosa autorete di Negro, che fu propiziata anche dalla pressione dell’attaccante giallorosso).

Marco Delvecchio = choc! valicò “merde”!

 

4. Batistuta era un centravanti formidabile: un perfetto mix di “potenza” e “velocità” (o, se si vuole, di STATURA e AGILITÀ). E infatti:

Gabriel Omar Batistuta = statura, agilità: bomber!

Bati-gol, il cui volto era incorniciato da BARBA e capelli lunghi, aveva un aspetto maestoso: uno dei suoi soprannomi, infatti, era “il Re Leone”.

Gabriel Omar Batistuta = maestà barbuta: tiri… gol!

Il suo essere “re”, di luminoso carisma, torna in un altro anagramma, che incomincia proprio con un appellativo regale:

Gabriel Omar Batistuta = sire, abbagli tutta Roma!

 

5. Di Totti abbiamo già proposto vari anagrammi. Ma ne mancava uno che evocasse i festeggiamenti per lo Scudetto 2001.

Qui userò il verbo “festare” (variante, anche letteraria, di “festeggiare”; cfr. Boccaccio, Teseide, Libro II, ottava XX, vv. 7-8: «e ’n breve in ogni parte si cantava, / e con somma allegrezza si festava»). E userò anche una voce onomatopeica (tic-toc) per indicare la capacità del Nostro di fare rapidi ed efficaci “uno-due” con i compagni d’attacco (Batistuta-Delvecchio-Montella). Del resto, anche il tiki-taka (in spagnolo “tiqui-taca”) è voce onomatopeica prestata al calcio…

Francesco Totti = tic-toc… Festàron!



Franco Costantini


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