In & Out

Bologna Roma 1-2 - In & Out

a cura di Giovanni Acone
Redazione de Il Legionario
inserita 4 anni fa
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7:00
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Molti di noi erano fortemente convinti che questa fosse l’ennesima domenica in cui la Roma, prima si veste da grande e poi si perde negli episodi, che saremmo usciti dal “Dall’Ara” con un punticino risicato, e che si dovesse ancora ricominciare tutto da capo. Probabilmente con alcuni già pronti a puntare il dito contro l’allenatore e che al 90’ già avevano cambiato canale, in un momento in cui la Roma sembrava uscire dalla prima trasferta stagionale con più rimorsi che prove di forza. Invece no, invece al 93’ scaduto si immola in cielo il gigante tra i grandi, il numero 9, uno dei numeri più difficili da portare sulle spalle visti i suoi precedenti possessori.
Edin però non sente questo peso, non sente il peso della stanchezza di una partita, e specialmente di un secondo tempo trascorso a correre, a provarci ancora e ancora, stacca in cielo, incorna e dopo tre secondi ci abbracciamo di nuovo e ringraziamo ancora una volta che il bomber bosniaco vesta il giallorosso.
Fischio finale Bologna 1 – Roma 2.


IN

Edin Dzeko

Quando giochi 3 partite in sette giorni un minimo di stanchezza dovresti accusarla, quando hai 33 anni non potresti giocarle tutte da titolare, dopo che passi un’estate a muso duro con la società di certo non renderai come gli anni scorsi. Tutto ciò non si addice però alla punta della Roma, che anzi smentisce e zittisce chi sparla delle sue doti e delle sue prestazioni e per l’ennesima volta regala tre punti alla sua squadra, alla sua Roma.
E’ l’eroe che fa la differenza, che forse incarna al meglio la voglia di vincere che aveva la squadra, palla in rete e poi da giocatore diventa uno di noi, esulta come noi, a squarciagola e sotto la curva.
Più volte aveva cercato la via della svolta, più volte pochi centimetri lo avevano separato dall’ennesima marcatura, ma all’ultimo respiro spara il suo proiettile e fa centro.
Peccato per l’ammonizione, unica pecca di una partita da leader.

Pau Lopez
Se nel primo tempo il maggior apporto che può dare sono le urla per gestire la difesa, nel secondo finalmente può agire. Sbaglia lato su un rigore dubbio concesso ai padroni di casa, concedendo la rete dell’1-1 a Sansone, ma dopo sei minuti caccia il coniglio dal cilindro deviando sopra la traversa una conclusione di Soriano quasi a botta sicura. Salva il risultato e permette ai giallorossi di crederci fino alla fine, fino all’1-2, fino ai tre punti. Non è un caso che Dzeko a fine partita più volte dica che il gol e il risultato sono per l’estremo difensore spagnolo.
Statuario.


OUT

Gianluca Mancini

Il suo più grande errore è quello di lasciare gli uomini in dieci in un momento in cui serviva la maggior lucidità possibile per costruire qualche azione importante. Lui alza il braccio, volente o dolente, e concede la ghiotta occasione a Santander di prendersi una punizione e di farsi cacciare fuori.
Lascia dunque un posto in difesa da spartire tra Juan Jesus e Smalling, che però non è ancora al meglio della forma, contro l’Atalanta poi, che ha dimostrato nella sfida contro la Fiorentina di saper ribaltare il risultato anche in pochi minuti. Imprudente.

Nicolò Zaniolo
Entra in partita col nervosismo di chi voleva essere titolare, ma invece di sfruttarlo al meglio si prende un’ammonizione dopo 6 minuti che sa di arancione. Fallo terrificante ai danni di Krejci a gamba tesa, non è di certo il modo giusto per confermare la prestazione dell’Europa League. Da maturare ancora un poco sotto il punto di vista mentale.


A grandi linee ottima la prestazione, con una ritrovata lucidità che non sempre nelle scorse annate la Roma aveva, soprattutto in situazioni complicate come quella di Bologna. Plauso particolare anche a Veretout, il francese continua ad imporsi in mediana ed è tra gli artefici dell’azione del definitivo vantaggio allo scadere.
Ora si torna all’Olimpico sperando di portare a quattro.


Giovanni Acone





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