Il diario di Francesco
DIARIO

Il diario di Francesco 29/05/2017

Roma, 29 maggio 2017
Redazione de Il Legionario
inserita 6 anni fa
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10:00
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La giornata di ieri è stata probabilmente quella più emozionante nella mia storia da tifoso fin qui. Tornato a casa, mentre cercavo di prendere sonno, ho sentito il bisogno di scrivere qualcosa per Francesco, per tutto quello che è stato. Questo qualcosa è diventato una lettera, questa lettera: chiedo scusa se la lunghezza è eccessiva, ma davvero di meno non poteva essere. Grazie a tutti per aver seguito questa sorta di diario, per avermi accompagnato in una stagione che rimarrà nella storia per noi. Grazie soprattutto a Francesco, perché c’è sempre stato. Forza Roma!

"Ora è finita veramente. Mi levo la maglia per l'ultima volta".

E dunque stavolta è finita davvero.

Non possiamo esserne stupiti, la notizia era nell'aria da qualche tempo per usare un eufemismo (c'è chi se la augurava da anni ormai, si stava sfregando le mani): abbiamo però spesso rimandato il faccia a faccia con tutto ciò che la consapevolezza del tuo ritiro comporta, abituati alle tue tante resurrezioni calcistiche e non.

Come ce lo raccontiamo che d'ora in poi non ti vedremo più correre sotto la Sud dalla tua gente per festeggiare un gol? Come ce lo raccontiamo che non vedremo più le tue giocate di prima o i colpi di tacco geniali per smarcare un compagno? Come ce lo raccontiamo che non vedremo più le tue espressioni in campo, spettacolari per la loro genuinità e Romanità intrinseca?
Perché Francesco, più di tutti, sei stato questo. Non sei stato il primo, probabilmente non sarai l'ultimo, ma sei stato capace di unire generazioni di Romanisti, cementandole attorno alla tua figura fatta di contorni sovrannaturali: perché France' tu, a Roma, sei come Dio. Anzi, sei Dio.

E nell'era della comunicazione che unisce tutto il mondo in pochi istanti, hai legato il tuo nome a quello della Città Eterna: provate ad andare all'estero e a nominare Roma, nella maggior parte dei casi vi sentirete rispondere Totti.

Non sto qui a dilungarmi sui tuoi meriti o numeri: sarebbe uno sforzo troppo lungo ed inutile, come diceva Buffa di Jordan "i numeri lo offendono". Sei il giocatore italiano più forte di sempre, avresti potuto vincere e guadagnare infinitamente di più ma hai scelto di non farlo per Amore. Bisogna diffidare di chi dice il contrario o inventa strane storie, perché come ogni Eroe che si rispetti hai trovato sulla tua strada diverse personalità malvagie in grado di mettere in dubbio la tua figura e il tuo sentimento purissimo: tante perfino qui a Roma, perché come sta scritto nel Vangelo "nemo propheta in patria".

Ignora chi ti dice che hai vinto poco, chi ti dice che a livello internazionale conti poco, chi ti dice che tanti giocatori decisamente mediocri hanno vinto più di te. Tu hai vinto il nostro Amore, la nostra gratitudine eterna: questa città ti sarà sempre riconoscente. Hai guadagnato il rispetto di molti, sicuramente dei più grandi del calcio e dello sport: mi piacerebbe pensare quello di tutti, ma purtroppo l'invidia parla per parecchi perché come è stato per questi anni ancora oggi Totti logora chi non ce l'ha.

Negli ultimi tempi, nonostante tutto, tanti si sono spesi nel riconoscere i tuoi meriti, anche chi spesso ti è stato avversario nel corso della carriera. Si sono resi conto di essere davanti a chi non ha bisogno di diventare Leggenda, perché già lo è.

Hai coronato il sogno che avevi da bambino, quello di crescere e diventare adulto nella Città e nella Squadra di cui eri innamorato fin da bambino. È il sogno che tutti noi abbiamo avuto da piccoli, ed è fantastico che questo sogno possa essere trasmesso alle prossime generazioni. Come detto prima non sei stato il primo ad avere questo merito, e ci auguriamo che tu non sia l'ultimo per il bene della Roma, ma ad accompagnare la tua aura c'è stata costantemente una sorta di misticismo: per chi ti ha seguito passo passo c'è sempre stata l'impressione di trovarsi di fronte a qualcuno che passa una volta ogni 100 anni.

Chi ti scrive è nato 10 giorni dopo il tuo primo gol in Serie A, quindi la Roma senza Totti non l'ha mai vista: sono consapevole, ovviamente, che la nostra storia esiste da prima di te e che continuerà; a tal proposito anzi spero sia costellata di successi molto di più di quanto non lo sia stata fino ad ora.

Nonostante questo, però, da oggi qualcosa cambierà.

Sarà come risvegliarsi improvvisamente da un sogno durato a lungo, come precipitare dall'Isola che non c'è e scoprirsi grandi tutto d'un tratto. Saremo smarriti, confusi, con mille domande e senza neanche una risposta. Fortunatamente però, come Tu ci hai ricordato, questo non è stato solo un sogno. È stata la realtà, una realtà bellissima. Comprendiamo e condividiamo la tua paura per il domani, siamo pronti ad essere al tuo fianco come abbiamo sempre fatto e a non lasciarti mai.

Mi dicono sempre, costantemente, che sono matto per Te e che spesso esagero o supero i limiti. Ne sono consapevole, ma il punto è che tu ci hai abituato a vedere i tuoi di limiti crollare un po' alla volta, fino a non averne più e diventare Eterno.

Crescere con Te è stato straordinario Francesco, davvero, ed è un qualcosa di cui ti sarò eternamente grato. Le sensazioni che provo per Te non possono esprimersi semplicemente a parole, sarebbero riduttive nei confronti di quello che sei stato. Come scrive Nick Hornby "è qualcosa che non puoi capire se non ci sei dentro".

Ora per noi è tempo di provare ad andare oltre, perché purtroppo il tempo è infame e bastardo e questi anni sono passati troppo in fretta.
Saremo sempre in debito con Te. Per tutto, davvero.

"C'erano cose a cui non credevo ma era tempo fa, tanto tempo fa, quando ancora non ti conoscevo."

Buona fortuna per qualunque cosa ti riservi il futuro, consapevole che sarai sempre un grande tifoso dell'AS Roma.

Non basterà per essere pari, sia chiaro, ma a te va il Grazie più sincero che possa esistere. Grazie perché le lacrime di ieri sono state l'ultima emozione (solo in termini cronologici, sia chiaro) che sei riuscito a regalarci. Lacrime vere, lacrime sincere e genuine. Quelle di chi ti ha sempre amato e sostenuto, la tua gente. Forse ieri, per la prima volta, tanti che non hanno la fortuna di essere Romanisti sono riusciti a comprendere una piccola parte di questo legame.

L'unica cosa che posso offrirti e prometterti è che non dimenticherò mai nulla di Te, di cosa sei e di cosa sei stato per me. E a chi me lo chiederà racconterò le tue gesta per filo e per segno, senza tralasciare alcun dettaglio perché sono quelli che rendono magnifiche le opere d'arte.

Con gli occhi lucidi, ciao Fra.

Nascere Romani e Romanisti è un privilegio. Fare il capitano di questa squadra è stato un onore. Siete e sarete sempre nella mia vita. Smetterò di emozionarvi con i piedi ma il mio cuore sarà sempre lì con voi. Ora scendo le scale, entro nello spogliatoio che mi ha accolto che ero un bambino e che lascio adesso che sono un uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato 28 anni di amore, VI AMO”.

Il tuo "Vi Amo" di ieri è uguale in tutto e per tutto al nostro "Ti Amo" di oggi.

Eternamente grato e riconoscente,

tuo Francesco.


Francesco Giovannetti

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